Sicily 2133. L’isola stretta nel pugno
- Autore: Mario Cunsolo
- Genere: Fantascienza
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2015
“Sicily 2133. L’isola stretta nel pugno” (Algra Editore, 2015) di Mario Cunsolo è un romanzo distopico che ci tocca da vicino.
Il 13 giugno 2075 ogni singolo paese del mondo è rimasto a secco, il petrolio, l’oro nero, è terminato. Ciò che ne segue sono una serie di guerre che portano a un assetto mondiale che vede la Sicilia, centro strategico nel Mediterraneo, in mano a Don Vito Nitti, boss di Cosa Nostra, che governa monopolizzando i commerci internazionali. L’ONU, come ritorsione, decreta l’embargo sull’isola, che rimane tagliata fuori da ogni tipo di relazione e commercio. Don Nitti continua a governare per oltre cinquant’anni, condannando la Sicilia a tornare indietro al Medioevo: le terre vengono strappate ai contadini, le provincie siciliane sono governate da boss-vassalli che stuprano le donne e schiavizzano gli uomini, i libri vengono distrutti e riscritti dal Gruppo Penta, le scuole vengono chiuse, la violenza è l’unico modo per tenere tutti sotto controllo. Nessuno sa che cosa è stata veramente Cosa Nostra in passato. Tutti credono che sia un partito che ha salvato la Sicilia da una dominazione o dalla catastrofe.
Si insinua però in Don Tano, giovane boss catanese, conosciuto con il soprannome di ’u filosufu, l’idea che tutto sia una mistificazione. Idea avvalorata dal ritrovamento di alcuni libri e documenti antichi tra cui l’inchiesta sulle stragi di Capaci e Via d’Amelio e le trattative Stato-mafia. Don Tano appoggiato dal boss Don Turi di Messina va alla conquista e alla liberazione della Sicilia. Ma il vertice della piramide che detiene una ricchezza e un potere inimmaginabile permetterà il cambiamento?
La bravura di Mario Cunsolo sta nell’aver creato un romanzo dalle molteplici letture: storico in quanto la descrizione dell’assetto mondiale, dei regimi totalitari, dell’asservimento del popolo, la figura di Don Nitti simile a Riina, e quel tutto deve cambiare perché tutto resti come prima, di gattopardesca memoria, ci riporta nelle pagine dei nostri libri di testo di Storia; psicologico in quanto il male viene analizzato in tutte le sue poliedriche sfaccettature, come anche la voglia di riscatto, di cambiamento, di scoperta della verità, la natura umana sempre in lotta, perennemente contro qualcuno, contro qualcosa; utopico o meglio distopico nell’ambientazione apocalittica, nella scelta fantapolitica e fantascientifica che tanto ci ricorda George Orwell e ci piace tanto. Un romanzo forte che colpisce e fa riflettere sul delirio di onnipotenza di qualche boss, o di qualche colletto bianco, che ha progettato la sostituzione di Cosa Nostra allo Stato.
Sicily 2133. L'isola stretta nel pugno
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