Simon & Garfunkel. Un ponte su acque agitate
- Autore: Eleonora Bagarotti
- Genere: Musica
- Categoria: Saggistica
- Anno di pubblicazione: 2018
Stando alle etichette unidimensionali, sarei un giornalista musicale. Ho venticinque libri e un numero copioso di articoli “di genere” ad attestarlo. Il fatto è che non la dicono tutta, non raccontano la verità. La verità è che io di musica ne capisco come Fedez di massimi sistemi: se ho scritto e scrivo dei cantautori italiani (anni Settanta) è per via della poetica che traspare da molte delle loro canzoni. Senza contare i rimandi - filosofici, letterari, politici - rintracciabili tra testo e sotto-testo. Le sole eccezioni di lingua inglese che mi sono concesso nel corso monomaniacale degli anni, rispondono ai nomi di Bob Dylan, Leonard Cohen, James Taylor, un pizzico di Springsteen (troppo rock per i miei gusti). E ai primissimi Simon & Garfunkel, nel loro caso soprattutto per la melodia. Quando si dice folk, che più di così soltanto l’idea prima di folk, per quanto mi riguarda.
Se vi segnalo questo “Simon & Garfunkel. Un ponte su acque agitate" (Vololibero, 2018) è dunque perché il libro si attesta beatamente sghembo tra musica e refoli di poesia firmati S&G, finché sono durati assieme. Cioè una quindicina di anni: 1955-1970, dai primi giri a "Bridge Over Trouble Water". Poi ciascuno per la sua strada discografica, con più addii (se non altro millantati) che arrivederci, e il libro racconta anche di questo.
A firmarlo una capace giornalista del quotidiano “Libertà” di Piacenza: risponde al nome di Eleonora Bagarotti e quando scrive di Simon & Gurfankel sa bene ciò che scrive e quello che fa. Il suo “Simon & Garfunkel. Un ponte su acque agitate” (a proposito, bel titolo) è il racconto di una passione che non trascura l’anamnesi di storia e discografia - del musicista piccoletto (Simon) e del cantante riccioluto (Garfunkel) - tagliate in due da sorrisi, canzoni e tensioni, separazioni e riconciliazioni, al netto dei successi che non si fatica a snocciolare a memoria: la succitata Bridge over…,The sound of silence, America, A Heart in New York, Old Friends. E la Mrs. Robinson de Il laureato naturalmente. 160 pagine di bio-discografie, non a caso:
viene prima la musica e poi le parole, però con un senso e bene assortite al ritmo e alle armonie
(pag. 8-9).
Prendetele alla lettera, soprattutto tenete a mente Paul Simon quando parla di“senso”. Se cercate una chiave di volta analitica, è proprio il senso a dettare il discrimine tra l’inessenziale e il significante in canzone.
Simon & Garfunkel. Un ponte su acque agitate
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