Slasher. Il genere, gli archetipi e le strutture
- Autore: Marco Greganti
- Genere: Arte, Teatro e Spettacolo
- Categoria: Saggistica
- Anno di pubblicazione: 2017
L’idea che ho dello slasher è questa: c’è un manipolo di teenager in fregola che si caccia nei guai in un camping, una casa o una landa americane, e viene fatto fuori da un maniaco di origine bifolca e/o soprannaturale. Il bello (?) sta nel vedere secondo quali modalità fantasiose il bruto decima la comitiva. Guardo spesso gli horror ma dallo slasher non mi aspetto molto di più che intrattenimento.
Se sono andato a rivedermi alcuni classici del genere, lo devo alla lettura di un libro ammaliante: si intitola “Slasher. Il genere, gli archetipi e le strutture”, firmato da Marco Greganti per NPE (2017). A dispetto delle perplessità che conservo sul filone, il libro mi ha colpito e ho voluto verificare quanto la sua traduzione colta potesse risultare forzata, o meno. Già per questo il saggio ha centrato il suo primo obiettivo: un lavoro che induce il lettore a revisioni ulteriori della materia esaminata, è un lavoro che incuriosisce e fa pensare.
I limiti autoriali palesati da alcuni film maker di vocazione slasher non eludono l’esistenza di un canone nobile del genere, e nemmeno il fatto che Marco Greganti ne sappia con efficacia dettare le coordinate. Teoria e prassi del suo “Slasher” risultano debitrici della psicoanalisi. Del Propp di “Morfologia della fiaba”. Del Bettelheim di “Il mondo incantato”. Del Durand di "Le strutture antropologiche dell’immaginario”. Questo per accennare al solido impianto teorico su cui poggia l’autore, che ci inizia all’analisi metacinematografica slasher attraverso la lettura di alcuni cult-movie (Non aprite quella porta, Halloween, Venerdì 13, La casa, Nightmare) e dei topoi fissi attorno ai quali ruotano (il viaggio, l’arena, eros e thanatos). Espedienti narrativi introdotti in questo modo:
- IL VIAGGIO INIZIALE. Nella maggior parte degli slasher c’è sempre la presenza di un viaggio. Il gruppo di ragazzi si sposta per raggiungere una meta di qualsiasi tipo.
- UN LUOGO CIRCOSCRITTO. Raggiunta la meta, il luogo in cui si svolge la storia è delimitato da confini ben precisi. Confini oltre i quali i personaggi non possono uscire.
- I PERSONAGGI. Quelli principali e secondari rispondono sempre a determinati archetipi e tipi psicologici.
- MORTI. I personaggi di cui sopra vengono uccisi uno a uno tranne…
- LA FINAL GIRL. L’eroina che sopravvive alla fine di ogni storia.
- ANTAGONISTA. La presenza di un nemico profondamente malvagio e, di fatto, ineliminabile. Di natura umana e non. Lo chiameremo in molti modi: serial killer, maniaco, villain, assassino, mostro, omicida e quant’altro. La figura dell’antagonista è centrale.
- SESSO E MORTE. Una tematica ricorrente è l’assioma sesso=morte.
- VIOLENZA. In ogni sua forma, e che sia esteticamente appagante.
All’interno di ciascun micro-cardine tematico, Marco Greganti opera con estrema padronanza (posso dirlo? anche linguistica) redigendo, in ultima analisi, un saggio inedito quanto fondamentale sul tema, la cui lettura consiglio senza remore. Dieci e lode.
Slasher. Il genere, gli archetipi e le strutture
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