Snakehunter
- Autore: Chuck Kinder
- Categoria: Narrativa Straniera
- Anno di pubblicazione: 2022
Le manie di uno zio dottore collezionista di piccole creature morte galleggianti nell’alcol e chiuse in barattoli di vetro, cui zia Erica, per sbarazzarsene, appicca fuoco: è solo una delle stupefacenti storie raccontate nel romanzo d’esordio di Chuck Kinder, romanziere e docente universitario a Stanford, amico di Raymond Carver, maestro di molti della più recente generazione di scrittori USA. Kinder muore nel 2019; Jimenez editore gli rende oggi omaggio pubblicando per la prima volta in Italia, con la traduzione di Nicola Manuppelli, Snakehunter, opera con cui lo scrittore di Montgomery (West Virginia, USA) esordisce nel 1973.
Con piglio fresco e disincantato (Snakehunter fu scritto da Kinder quando era poco più che ventenne), lo scrittore raccoglie ricordi personali della sua infanzia e prima giovinezza: attraverso di essi riesce a restituire al lettore l’immaginario di certe zone rurali degli Stati Uniti d’America, in particolare del Midwest e degli Appalachi.
Snakehunter è stato definito un romanzo di formazione. In effetti, la narrazione kinderiana, affollata di personaggi, si apre con il ricordo dei genitori dell’autore e prosegue con la rievocazione di episodi che di volta in volta coinvolgono la sorella Cynthia, la zia Erica, lo zio Charlie con Hilda ed Henry, la cugina Catherine — la stessa che, in stanze d’albergo, siede nuda davanti a ventilatori elettrici lenti, a bere whiskey con ghiaccio e a scrivere il suo romanzo su lunghi blocchetti a pagine gialle. "Dopo cinque anni passati a spedire a grandi case editrici", scrive Kinder, "Catherine si era alla fine pubblicata il romanzo da sola". Ancora, Kinder racconta di come "Catherine una volta passò un mese intero a leggerci di sera, a me e a Cynthia, i racconti dell’orrore di Poe":
"Quando ci leggeva quelle raccolte di storie su persone sepolte per errore ancora vive che si risvegliavano nella tomba buia e si rendevano conto improvvisamente di essere sottoterra, dimenticate tra i morti, e che spesso dovevano essersi messe a urlare fino a impazzire, mi veniva sempre in mente il bambino morto nella nostra soffitta. E se si fosse risvegliato all’improvviso? Si sarebbe messo a urlare anche lui? Era capace di urlare?"
Secondo Kinder il passato è la sola realtà che sia davvero possibile controllare:
"Una volta, mentre pisciavo fiumi di birra nel cesso di un bar, ho letto scarabocchiata su una delle pareti una scritta che recitava LA REALTÀ È IL VOLTO MUTEVOLE DEL BISOGNO. So per esperienza personale che il passato è l’unica realtà veramente controllabile. Inoltre, so per esperienza personale che ho delle responsabilità verso me stesso che iniziano con i miei ricordi."
Spesso irresistibilmente umoristico, ma anche, a seconda delle circostanze (una tra tutte, quella del prozio Jarvis rimasto schiacciato nel crollo di una miniera, e della bisnonna, madre di Jarvis, resa folle dalla morte di suo figlio), straziante, Snakehunter trasuda un gusto non comune per la narrazione e una indiscutibile e inesauribile capacità di coinvolgimento del lettore.
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