Soldati campani nella Guerra Civile spagnola
- Autore: Non disponibile
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Saggistica
- Anno di pubblicazione: 2018
Historia Regni è un portale telematico dedicato alla divulgazione storica, ma ha prodotto anche delle pubblicazioni cartacee: i Quaderni di Historia Regni, il cui terzo numero è stato pubblicato dall’editore D’Amico nel dicembre del 2018 e si intitola Soldati campani nella Guerra Civile spagnola. Il libro è dedicato appunto a quei giovani campani che partirono come volontari per combattere dalla parte di Franco.
Dalla nascita della Seconda Repubblica spagnola alla fine della Guerra Civile i cattolici iberici sono stati colpiti da persecuzioni atroci, su cui spesso si tende ancora a tacere.
Salvatore De Chiara, responsabile del Civico museo di storia militare di Aversa, pone attenzione alle motivazioni religiose che spinsero tanti italiani ad arruolarsi nella "crociata contro l’ateismo militante". Volgendo le sue mire alla Penisola iberica, Mussolini aspirava a espandere la sua influenza politica sul Mediterraneo, ma in Campania la mobilitazione cattolica parve superare quella della propaganda fascista, assumendo un percorso proprio e finalizzato al raggiungimento di un solo obiettivo: la difesa della Cristianità.
Rocco Granata presenta un ricordo del bersagliere Marcellino Roma, un contadino analfabeta nato a San Marcellino, in provincia di Caserta, e morto in Spagna, colpito dalla scheggia di una granata; la sua biografia è significativa per mettere in luce la componente popolare e rurale del volontarismo.
Sapeva scrivere perfettamente, invece, il sottotenente Federico Cozzolino, di cui si occupa un suo discendente, Carmine Cozzolino. Federico fu un pilota legionario, la cui formazione ideologica derivava "dall’educazione futurista di Marinetti e Balla e dall’aviazione dannunziana". Nel libro sono trascritte alcune lettere in cui l’aviatore espresse la sua devozione al suo ideale patriottico e un’incrollabile fede religiosa. Il 29 novembre 1937 scrisse alla madre:
"Farò tutto il mio dovere, il mio dovere d’italiano e di fascista; quei doveri che così bene avete saputo insegnarmi da bambino. Non temete per me; combatterò col sorriso sulle labbra, e vincerò".
E il 6 febbraio 1938, esaltando il coraggio degli italiani, raccontò:
"Pochi giorni fa è caduto un pilota russo nelle nostre linee. Si è rifiutato di parlare con gli italiani, perché diceva che i piloti italiani sono tutti pazzi o ubriachi. Si riferiva al nostro eroismo, eroismo che, secondo lui, solo i pazzi o gli ubbriachi possono avere".
Anche Cozzolino cadde in battaglia, perì il 28 marzo 1938.
Il testo si chiude con l’albo dei decorati campani nella guerra di Spagna, stilato da Gaetano Surdi, Presidente dell’Unione Nazionale Sottufficiali Italiani-Sezione di Capua, e arrivati all’ultima pagina verrebbe voglia di saperne di più, di leggere altre storie di italiani d’altri tempi. Tuttavia, anche nella sua brevità, l’opera ha il merito di aver sollevato questioni storiche inedite, che possono portare un contributo nuovo agli studi. C’è da augurarsi che il tema dei militari italiani nella Guerra Civile spagnola susciti interesse e che indagini simili siano svolte anche in altre zone d’Italia. Al di là della ritrosia o dell’aperto rifiuto che in alcuni pare permanere ancora, anche queste esistenze fanno parte del nostro passato e gli si dovrebbe dare voce.
Soldati campani nella guerra civile spagnola
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