Solo per sempre tua di Louise O’Neill

La letteratura indicata come “young adult”, quel genere, cioè, che si rivolge ai ragazzi e alle ragazze pur presentando argomenti e svolgimenti più impegnativi rispetto ai classici romanzi adolescenziali, riserva spesso belle sorprese. Questo si verifica piuttosto frequentemente nel genere distopico, e dà per risultato lavori che, sebbene siano esplicitamente diretti a una certa fascia di pubblico, possono essere facilmente apprezzati anche da lettori più adulti: è il caso di “Solo per sempre tua” di Louise O’Neill.

Il dolce, perfetto, finto visino di una Barbie che occhieggia dalla copertina ci introduce subito nell’argomento principale del libro, probabilmente concepito come un modo per far capire alle ragazzine quanto la corsa alla perfezione fisica e al compiacimento degli altri sia folle e pericolosa, ma poi addentratosi in un mondo distopico cupo e terrificante, con un finale a dir poco agghiacciante. In un indefinito futuro le donne si sono estinte a causa della nuova possibilità di scegliere il sesso del nascituro tradottasi in una folle corsa al maschio. Per questo sono state progettate le eva, donne artificiali preposte alla soddisfazione maschile, sia dal punto di vista di cura e protezione che da quello sessuale. Le eva hanno nomi in minuscolo, a simboleggiare la loro totale inferiorità, vengono allevate in scuole dove comportarsi bene vuol dire essere sempre ben vestite, ben truccate e sottomesse, e vivono nell’attesa di essere scelte da uno degli Eredi come compagne, serie e rispettabili ma da eliminare una volta passata l’età fertile, o come concubine, non necessariamente meno fortunate. Quelle reiette da tutti diventano caste, sorta di educatrici longeve ma, forse, infelici. Per disgrazia loro e di chi ne usufruisce, però, le eva hanno una testa e, a volte, dei sentimenti. Come freida, la ribelle, che soffre per l’allontanamento dell’amica Isabel, che, di punto in bianco, è distaccata e sembra nascondere a tutte un segreto. Perché, allora, continua di tanto in tanto ad avere gesti di affetto per lei? Freida, delusa e bisognosa di approvazione, fa di tutto per entrare nella cerchia della bella e subdola megan. Un giorno, però, i suoi occhi incontrano quelli di Darwin, il primo nella classifica degli Eredi: freida non riesce a crederci, ma il ragazzo sembra interessarsi proprio a lei, con grande dispetto, mascherato da indulgenza, di megan. A rovinare tutto, come spesso succede, sarà l’irrefrenabile bisogno di approvazione di freida, che la porterà a rivelare a megan quello che non dovrebbe sapere. Da quel momento, la situazione potrà solo precipitare...

Un mondo in cui gli uomini usano le donne, ma forse anche viceversa: neppure da parte delle eva si tratta di amore, ma di voglia di primeggiare e di salvarsi da un destino peggiore. I primi capitoli del libro possono risultare ripetitivi, pieni solo di quelle chiacchiere frivole e leggere proprie delle ragazzine, ma via via che si prosegue nella lettura la situazione si fa più inquietante, più dura, come una corda che si avvolga lentamente intorno alle membra di chi legge. Il vestito sempre scintillante, il trucco e la pettinatura perfetti, il conto delle calorie per il raggiungimento del peso forma sono tutte sbarre di ferro che, pian piano, vanno a costruire la gabbia nella quale le eva si rinchiudono volutamente, chinando il capo alle regole precostituite e accettando il proprio destino "per il bene della società", anche quando significa la fine della loro vita. Una lezione di vita per tutte le età.