Soprassediamo! Franco & Ciccio Story
- Autore: Gordiano Lupi
- Genere: Arte, Teatro e Spettacolo
- Categoria: Saggistica
- Casa editrice: Giunti
Uno scotto, un pedaggio, quasi un tormentone all’insegna della parodia. C’era - chessò - “Il buono, il brutto e il cattivo” che sparigliava le carte al botteghino e qualche tempo dopo, sulla scia, usciva un Franco & Ciccio con “Il bello, il brutto e il cretino”.
C’erano “Papillon” o “Il gatto a 9 code” a stagliarsi nell’immaginario cinefilo collettivo, seguivano loro con “Farfallon” e “I 2 gattoni a 9 code… e mezza ad Amsterdam”.
Una pioggia di scult movies dai titoli-calembour della premiata ditta Franchi & Ingrassia: “Indovina chi viene a merenda?”, “Le spie vengono dal semifreddo”, “Ku-fu? Dalla Sicilia con furore”, “Ultimo Tango a Zagarol”, “L’esorciccio”.
Centinaia di pellicole-caricatura, toccata e fuga nei generi mainstream - western, mafia-movies, war-movies, avventuroso, spionistico -, a passo & ritmo sostenuti, tra i Sessanta e gli Ottanta. 134 film nel complesso, a riprova della scorza comica di Franco & Ciccio. La critica sparava a zero a ogni loro uscita, in maniera inversamente proporzionale al consenso stratosferico riscontrato tra gli spettatori.
Franchi & Ingrassia erano Franchi & Ingrassia: una coppia di saltimbanchi irresistibile, dotati di una verve consustanziale agli stereotipi della comicità più crassa - la fisiognomica caricaturale, la dabbenaggine, la cialtroneria, i doppi sensi, i fraintesi –, a metà tra la commedia dell’arte e la citazione comica più classica e mai volgare (Oliver & Hardy, Gianni & Pinotto). Come fa notare Gordiano Lupi nel suo freschissimo volume-moloch che dedica ai due attori (“Soprassediamo! Franco & Ciccio Story”, Edizioni Il foglio per la neonata Cineteca di caino):
“La comicità dei due attori scaturisce dal contrasto tra la maschera mobile di Franco Franchi e la compassata serietà di Ciccio Ingrassia (…) La commedia di Plauto ma anche le coppie classiche del cinema sono alla base del loro modo di far ridere, grasso e popolare, senza alcun sottinteso ironico e intellettuale (…) Franco e Ciccio interpretano sempre due soggetti inadeguati di fronte alla realtà, affrontano i problemi tra le smorfie del primo e le osservazioni compassate del secondo, che sembrano argute ma non lo sono”.
In altre parole, Franchi e Ingrassia, assurgono al ruolo di maschere tipiche della comicità popolare, capaci (per ciò?) di imporsi come archetipiche (vedi il Giufà, il finto-tonto della tradizione farsesca siciliana), nonché di segnalarsi in ambiti più stratificati, come nel “Pinocchio” televisivo di Comencini o nel sublime “Kaos” dei fratelli Taviani.
A dispetto della scarsa considerazione critica che li ha perseguitati all’epoca (Franco & Ciccio pagarono anche lo scotto del disimpegno, in anni in cui impegnarsi - anche artisticamente - era diventato un dover essere), Lupi non tralascia nulla della loro fenomenologia, addentrandosi nello specifico delle diverse stagioni cinematografiche (comprese quelle spese singolarmente, al di fuori cioè della coppia comica), vissute of course, di grana grossa ma non privi di loro statura professionale.
Un libro imponente e appassionato, che farà la gioia degli aficionados di cinema-bis e dei cinefili senza puzza sotto il naso. Con un corposo corredo iconografico (locandine dei film) che spicca come valore aggiunto alla narrazione.
Soprassediamo! Franco & Ciccio story. Il cinema comico-parodistico di Franco Franchi e Ciccio Ingrassia. Ediz. illustrata
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