Sopravvivere al XXI secolo
- Autore: Noam Chomsky
- Genere: Filosofia e Sociologia
- Categoria: Saggistica
- Casa editrice: Ponte alle Grazie
- Anno di pubblicazione: 2024
Sopravvivere al XXI secolo (Ponte alle Grazie, 2024, traduzione di Valentina Nicolì) è un libro con una storia editoriale molto interessante. Saúl Alvídrez, attivista e documentarista messicano, dopo la sua esperienza con il movimento studentesco “Yo Soy 132”, decise di girare un documentario con protagonisti l’ex Presidente della Repubblica uruguayano Pepe Mujica e il linguista nordamericano Noam Chomsky. L’incontro tra questi due personaggi, che non si erano mai visti prima, secondo Alvídrez, avrebbe fatto reagire approcci diversi a problemi comuni del nuovo secolo.
Il documentario, che sarebbe dovuto uscire da quest’intervista, non fu mai pubblicato per mancanza di soldi; quindi, per non buttare il materiale a disposizione e per finanziare il progetto, l’attivista messicano scelse di farne un libro per consegnare al pubblico quello che, per lui, è una guida fondamentale al XXI secolo.
Il testo va per argomenti. Alvídrez, con delle brevi domande, permette agli intervistati di interagire fra loro. Chomsky e Mujica, nonostante sostanziali differenze, approcciano gli stessi problemi con ottimismo, le loro idee non sono chiuse all’impossibilità di una svolta, ma cercano, quando è possibile, di credere in un’alternativa.
Vi sono ragioni per credere che esista ancora un piccolo margine per cambiare strada. Ci sono proposte concrete e dettagliate su come fermare il declino e orientarsi verso un mondo migliore, ma abbiamo poco tempo per attuarle. L’incognita è se avremo la capacità morale di superare questa tendenza nella società e nella storia.
La loro speranza in un’alternativa, qualche volta, scade nel qualunquismo. Sarà a causa delle poche righe a disposizione per trattare temi così ampi, ma la velocità con cui descrivono la loro società ideale porta a delle risposte che sembrano di parte e lontane dalla realtà. La loro visione del mondo è strettamente collegata alla loro corrente politica, come se non esistessero compromessi o idee diametralmente opposte.
Questo, ovviamente, non succede sempre; infatti ci sono molti argomenti che vengono affrontati in modo diverso, come l’analisi storica di Chomsky degli Stati Uniti d’America nel secondo dopoguerra e in che modo, durante il conflitto con l’URSS che ha occupato tutta le seconda metà del novecento, i vari presidenti statunitensi hanno vissuto un possibile scontro atomico.
La parte più interessante del testo riguarda il Sud America. Essendo Alvídrez messicano e Mujica uruguayano, la valorizzazione della loro terra è, per loro, un tema molto sentito; infatti è una delle poche volte nell’intervista in cui l’autore interviene dando la sua opinione.
La loro idea è quella di unire gli Stati sudamericani e di allontanarsi il più possibile dalla sfera d’influenza statunitense, la quale, nel passato come nel presente, non ha permesso una giusta evoluzione delle nazioni svantaggiate dalla vicinanza geografica con il paese più potente del mondo.
Sopravvivere al XXI secolo non è nato per essere un libro e in alcune parti lo si vede, ma sorvolando su alcune idee estreme, come quella di Mujica che considera l’essere umano antropologicamente socialista tagliando fuori qualsiasi credo politico opposto, e dell’eccessivo amore per il sistema governativo dell’antica Grecia che portò alla morte di Socrate, si riesce ad ottenere molti spunti interessanti su dei problemi universali che saremo costretti ad affrontare.
La lotta peggiore è quella che non si combatte. La vita mi ha insegnato che nessun agnello si salva da solo e che per questo difendere la vita ci obbliga a unirci e a incoraggiare quei giovani che in tutto il mondo si danno da fare per cercare di salvare la vita sul pianeta, perché in fondo quella è la vera causa.
Sopravvivere al XXI secolo
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