Spezzare le catene: la battaglia per la dignità delle donne
- Autore: Suor Eugenia Bonetti e Anna Pozzi
- Categoria: Saggistica
“Rievocando la sua storia cominciò a piangere: Sister, please, help me! Help me! Quel grido di aiuto mi aveva fatto capire che la missione non è soltanto una questione geografica, ma è ovunque ci siano donne provenienti dai paesi tradizionalmente di missione che si trovano a vivere, a lavorare, e a volte anche a morire”.
E’ stato così incontrando Maria, la ragazza che accoratamente le ha chiesto aiuto una sera di novembre del 1993, che Suor Eugenia Bonetti è venuta a contatto con la piaga della prostituzione coatta e ha deciso di lottare con e per le donne trafficate. Da allora a oggi
“ha nascosto prostitute nei conventi per salvarle dalla strada. Ha parlato all’ONU con l’incarico di esperta di traffico delle donne. Ha superato un posto di blocco di soldati nigeriani offrendo rosari benedetti dal papa. Ha collaborato con le forze di polizia italiane per liberare decine di giovani rapite, recluse e vendute”.
E nel febbraio 2011 in Piazza del Popolo a Roma durante la manifestazione “per la dignità delle donne” le sue parole sono state le più applaudite. Su quel palco lei piccola, con il suo abito grigio, il velo sul capo e il crocefisso al collo ha infiammato la platea composta di donne di tutte l’età, provenienti da tutta l’Italia.
La sua testimonianza personale, sempre dalla parte delle donne, oltre venticinque anni missionaria in Africa e adesso alla Caritas di Torino, è diventata un libro dal titolo significativo: “Spezzare le catene: la battaglia per la dignità delle donne” (Rizzoli, 2012) scritto insieme con Anna Pozzi. Questo libro racconta le storie di donne che Suor Eugenia ha incontrato nel suo cammino di missionaria, soprattutto, nelle strade di notte e attesta il suo impegno costante nell’aiutare le tante ragazze che sono obbligate a prostituirsi. Il suo quotidiano servizio all’Ufficio “Tratta donne e minori” dell’USMI l’ha messa in contatto con donne in difficoltà, con bambini abbandonati, con la compravendita di essere umani, che una volta giunti in Italia sono sfruttati e mercificati. Il suo coraggio e la sua fede li aiutano nella conquista della propria dignità e libertà, spezzando appunto le catene, della miseria, dell’ignoranza e allontanandoli dagli sfruttatori. Suor Eugenia si pone e pone la domanda:
“Quale immagine della donna e del suo ruolo nella società e nella famiglia stiamo promuovendo?”.
La sua risposta è diretta ed è una sfida educativa, attraverso la riconquista di valori e principi umani fatti in particolar modo di relazioni umane autentiche, basate sul rispetto di se stessi e dell’altro. Per lei
“siamo tutti responsabili del disagio umano e sociale che lacera il nostro Paese”.
I governi, le istituzioni, la Chiesa e tutti noi siamo complici con il nostro silenzio e la nostra indifferenza. Ognuno di noi ha il dovere morale secondo le proprie competenze di spezzare le catene.
Spezzare le catene: La battaglia per la dignità delle donne
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