Spin di Robert Charles Wilson

Tyler sta osservando il cielo, quando le stelle e la Luna scompaiono. Una misteriosa membrana ha intrappolato al suo interno tutto il globo. Con Tyler due amici, Jason e Diane, che lo accompagneranno in un mondo rivoluzionato dallo Spin.
Robert Charles Wilson con Spin costringe i suoi personaggi ad affrontare le proprie paure e convinzioni più profonde: come ci si costruisce una vita sotto la minaccia dell’estinzione? Paragonato agli altri suoi testi, è indubbio che questo sia il suo lavoro più significativo.

È un testo che coniuga speculazioni scientifiche intriganti con una storia imperniata sull’umanità e condita di suspense. Il modo in cui i protagonisti affrontano le proprie tragedie è profondo e suona vivo e vero.
Questo l’inizio del libro:

Tutti cadiamo, e finiamo a terra da qualche parte. Così affittammo una camera a Padang, al terzo piano di un hotel in stile coloniale dove per un po’ saremmo passati inosservati.
Novecento euro a notte ci garantirono riservatezza e un balcone con vista sull’oceano Indiano. Con il bel tempo, che negli ultimi giorni non era mancato, riuscivamo a vedere la parte più vicina dell’Arco: una linea verticale del colore delle nuvole che si levava dall’orizzonte e svaniva, salendo, nella foschia azzurra.

Spin è una storia epica e generazionale, che non prende centinaia di pagine per raccontare il proprio background, ma lo costruisce mentre l’azione si svolge. Anche le tecniche che Wilson usa non suonano mai "artefatte", in particolare l’uso del flashback.
Questo testo dimostra che la fantascienza non deve essere solo fredda speculazione e che la narrativa umana non richiede necessariamente un appiattimento dal punto di vista speculativo.