Stargirl
- Autore: Jerry Spinelli
- Casa editrice: Mondadori
Essere se stessi sembra la cosa più facile del mondo, ma quando vivi in una comunità di coetanei, tutti omologati e diffidenti delle novità, è molto più difficile mostrare il proprio io se non si è esattamente ciò che si definisce “ordinario”.
Susan Caraway è tutto l’opposto dell’”ordinario”: matricola del liceo della piccola provincia di Mica, negli USA, si fa chiamare “Stargirl” (che già tradisce una personalità briosa e fuori dal comune), veste gli abiti più stravaganti che esistano, va a scuola (e per strada) sempre accompagnata da un topolino domestico e un ukulele a tracolla, sa a memoria i compleanni di tutti gli abitanti di Mica e mostra ogni sua emozione con un disarmante candore fanciullesco. Ma a scuola, si sa, esistono i “cool” e gli “sfigati”, gli “stilosi” e i “perdenti”, i “popolari” e gli “impopolari”, e la giovane Stargirl, malgrado il suo entusiasmo, per il suo essere troppo “particolare”, è presto relegata tra i perdenti e i fuori di testa.
Leo, l’unico suo compagno di scuola con cui stringe un legame d’amicizia, dapprima è molto intimorito dalla curiosa ragazza, anzi la evita tanto da essere terrorizzato di ricevere la “Canzone di Buon Compleanno” che ritualmente canta a tutti i suoi compagni di scuola a suon del fido ukulele; poi, trovandosi solo con lei per una serie di circostanze, impara a capirla e ne è davvero stregato, al punto da sentirsi attratto da lei e a stringere un rapporto molto più profondo. Ma la diversità di Stargirl ben presto peserà su Leo e sulla sua reputazione scolastica, fino a fargli preferire l’opinione degli altri piuttosto che stare con lei. E Stargirl farà di tutto, anche omologarsi ai suoi compagni di scuola (“trasformandosi” nell’anonima “Susan”), pur di non perdere Leo, fino al finale inatteso, malinconico, che fa pensare che più che una “Stargirl” Susan fosse una “Stardust”, una stella cadente, tanto bella quanto breve.
Con uno stile semplice e scorrevole, mai banale, che va dritto al cuore del lettore, Jerry Spinelli rielabora in "Stargirl" il tema della diversità e dell’emarginazione scolastica (molto sentito nella società americana) senza drammatizzare con toni esagerati l’esclusione sociale della ragazza, ma mettendosi nei panni di un ragazzo chiunque, di Leo, uno studente normale e assolutamente semplice e scontato, e ciò aiuta a capire perché in fondo Stargirl, e il diverso in generale, ci fanno paura: è inevitabile che un lettore, di primo acchito, nel momento in cui Stargirl si trova combattuta tra il cambiare per volere dei suoi compagni e il rimanere se stessa, pensi: “Diventa come tutti gli altri! Cambia per Leo!”. E’ forse giusto tutto questo?
E’ triste pensare come questo meccanismo involontario della mente umana inibisca la libertà d’essere di ciascuno di noi, e in un certo senso si scontri, volendo allargare la riflessione, con il “diritto alla libertà e alla ricerca della felicità” che sorreggono il sogno americano. Certamente nessuno si sentirebbe felice a negare la propria persona per essere accettato in un gruppo, cosa resta da fare allora? Gli americani direbbero “Just keep goin’ on”, “Va’ avanti comunque”. D’altronde, nessuno in questo mondo nasce completamente solo, ci sarà sempre qualcuno che ci troverà più speciale degli altri e gradirà il nostro essere solare e brillante come una “ragazza-stella”.
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Bellissimo libero che merita davvero di essere letto
non mi è piaciuto
l’ho letto ed è bello..:)
non ho potuto finire il libro ma una mia amica ha detto che è bellissimo:)
Stargirl e molto strana e per questo viene lasciata da parte da tutti i suoi compagni di classe ma un ragazzo si innamora di lei,leo borlok. Anche a Stargirl piace Leo e allora i due si mettono insieme ma
Leo deve combattere tra amore e amicizia perchè non vuole essere messo da parte anche lui.