Stato passivo di Sebastiano Martini

Sebastiano Martini, avvocato civilista, ha pubblicato i romanzi Covadonga e La notte dell’acqua alta. Torna in libreria con Stato passivo (Ensemble, 2021), un romanzo dal forte impatto psicologico e intimistico.

Racconta, con una prosa vivida ma scarna, lo “stato passivo” di Jacopo Nuti, costretto a cedere la sua attività per fallimento. Potrebbe ancora salvarla con cinquantamila euro, ma dove li trova? A soccorrerlo ci prova, contrariamente al solito, il curatore fallimentare Folco Cerri, detto l’Avvocato:

“Aveva da poco compiuto sessantaquattro anni, ma ne dimostrava almeno settanta. I capelli tagliati corti, perché troppo radi per tentare una qualsiasi pettinatura, erano tutti d’argento. Solo gli occhi, di azzurro penetrante, rivelavano la presenza di un residuo di gioventù."

Un personaggio all’apparenza cinico e freddo, nel proseguo della narrazione rivelerà una storia e doti inaspettate. Riuscirà Jacopo a salvare la sua attività? E come?
Un romanzo breve che colpisce a fondo. Una storia dei giorni nostri, di grande attualità, che colpisce per la bravura dell’autore. A tratti molto preciso nel ricorrere a termini giudiziari nella descrizione degli eventi:

“Il tutto senza mai ricorrere a inutili orpelli linguistici o ostentazioni enciclopediche.”

Stato passivo racconta una vicenda ricca di suspense, che travolge con passione il lettore più smaliziato e che incuriosisce nel profondo. Preciso, avvincente e di gran fascino.