Storia di un metronomo capovolto di Giuseppe Cristaldi

Considerato da alcuni critici il Saviano del Salento, Giuseppe Cristaldi rivela sin dal suo romanzo di esordio, rivisitato e migliorato nella bella edizione curata da Libellula Edizioni, la sua spiccata sensibilità verso le problematiche civili e sociali.

"Storia di un metronomo capovolto" racconta l’eroica amicizia tra Antonio Gardini, giovane operaio di fabbrica, e Marco Fasso, rampollo di una ricca famiglia borghese in una Messina bollente, caotica, angustiata da problematiche edilizie, mafiose, ambientali, economiche e politiche.
Una storia sorprendente, con una scrittura appassionata, espressionistica, nervosa e al contempo puntuale che dà grande risalto alla aprola e al suo valore e significato nell’Italia, ben descritta, degli anni Settanta- Ottanta, della stagione delle stragi di Stato irrisolte.

Una lettura che appassiona il lettore, che non potrà non apprezzare un giovane scrittore che fa già tanto parlare di sè e di cui sentirà parlare sempre di più.
Cristaldi, infatti, ha collaborato con personaggi del calibro di Caparezza, nella realizzazione di un docudramma, "Un rumore di gabbiani", in cui ricorda le vittime del petrolchimico e ricostruisce il caso di Brindisi, e Teresa De Sio che ha curato la prefazione del suo ultimo romanzo, in ordine di tempo, dal titolo "Belli di papillon verso il sacrificio", in cui racconta la vita di un ragazzo che erige un monumento al padre cozzaro e contrabbandiere, nel quartiere Tamburi di Taranto.

"Storia di un metronomo capovolto" è impreziosita da una nota introduttiva firmata da Franco Battiato, che scrive:

"Una solida struttura narrativa sostiene questo sorprendente libro il racconto, ambientato a Messina, è costellato puntillisticamente (in senso muscale) da ardite sentenze.
Mirabile la descrizione del suicidio del protagonista Antonio Gardini.
Leggere per credere".

- Editore: Libellula Edizioni
- Data di Pubblicazione: Novembre 2010