Strage di Loriano Macchiavelli

Perché solo un grande scrittore di intrecci polizieschi poteva cimentarsi con la descrizione di poteri sommersi, di crimini mafiosi, di trame destinate a restare in gran parte oscure. Le trame che ancora oggi inquinano la nostra democrazia e la stanno imbarbarendo (da "Breve storia, a uso del lettore, di questo romanzo" di Loriano Macchiavelli)

2 agosto 1980, ore 10.25. In una sala d’aspetto della stazione di Bologna, esplode una bomba ad orologeria nascosta in una valigia abbandonata. Muoiono ottantacinque persone e ne restano ferite ben oltre duecento.

Strage uscì nel 1990 edito da Rizzoli, a firma di un nom de plume. Fu però presto ritirato da tutte librerie dopo la denuncia di uno degli imputati per strage e non venne più pubblicato. Soltanto nel maggio 2010 il libro è riapparso in vetrina grazie a Einaudi. Loriano Macchiavelli ci racconta la storia in forma romanzata di questo tragico attentato, per il quale sono stati condannati gli esecutori ma non ancora individuati, a distanza di trent’anni, i mandanti.
I personaggi creati si alternano in vicende piene di colpi di scena e capovolgimenti di fronte, tipici dello stile narrativo di Macchiavelli. Il libro si snoda dall’antefatto, al fatto, fino al dopo la strage, in un intreccio di scene tra il poliziesco e la storia di spionaggio. Un racconto di fantasia agganciato alla realtà, presentato in modo crudo, immediato, spietato, con tutto il portato doloroso che quell’attentato rappresentò non solo per Bologna, ma per il Paese.

L’autore, ricorrendo all’immaginario del genere noir, ricostruisce l’intera parabola che provocò quell’atto terroristico, con tutti gli aspetti inquietanti collegati al ruolo avuto, forse, dai servizi segreti italiani e stranieri, dalla politica, dalla massoneria, dalla criminalità organizzata. Moltissimi gli attori di questo romanzo: Jules Quicher, il nom de plume autore della prima uscita, ex agente dei servizi di sicurezza francesi. Ansaldo Falcione, scienziato di una base spaziale della Guyana francese; Claudia Patroni, una misteriosa ragazza ribelle e irrequieta, con due kalashnikov a bordo della propria auto; il dottor Regolari, gran maestro massone; il colonnello dei carabinieri Dalla Vita; Don Giuseppe Agàte, ambiguo imprenditore di prodotti ittici siciliano; Zombi, pseudonimo di un misterioso ministro del governo. E tanti altri ancora si muovono tra il prima, il durante e il dopo l’esplosione della bomba.
Significative, poi, sono le pagine sui momenti successivi alla deflagrazione, sulla solidarietà dell’intera città a prestare i primi soccorsi, sulla sofferenza dei feriti e de familiari delle vittime.

Macchiavelli, quindi, con la fantasia letteraria di cui è maestro, presenta la propria interpretazione in merito ad una sanguinosa vicenda su cui la giustizia non ha fatto ancora del tutto chiarezza. Tra l’immaginario e il reale, tra ipotesi e verità confermate dalle sentenze dei tribunali, un’opportunità per rileggere una delle pagine più nefaste della nostra storia.