Swinging Palermo
- Autore: Piero Violante
- Genere: Filosofia e Sociologia
- Categoria: Saggistica
- Casa editrice: Sellerio
- Anno di pubblicazione: 2014
E’ stato presentato nei giorni scorsi, con la partecipazione tra gli altri oltre che dell’autore di Corradino Mineo e di Gabriello Montemagno, Swinging Palermo, il nuovo libro di Piero Violante, autore che si distingue per la sua ecletticità essendo esperto di musicologia, storia ed avendo persino scritto un saggio sui vampiri.
L’A ripercorre gli anni che vanno dal 1950 al 1980 passando in rassegna fatti, accadimenti e personaggi che hanno fatto la Storia di Palermo ponendo l’accento su quella che viene definita la “classe dirigente di opposizione”. In sede di presentazione non si è tralasciato di menzionare l’esperienza del Teatro operaio nei Cantieri Navali che non fu particolarmente apprezzata dai vertici locali del Partito Comunista. Si è accennato anche al tema del lavoro e della libertà così come espresso da Martin Luther King ed in riferimento alle classi dirigenti e alle “guide” o meglio alla intelligenza di un Paese, si è fatto richiamo a Bertol Brecht che nella sua “Lode del dubbio” invita a dubitare delle guide:
…Tu, tu che sei una guida, non dimenticare
che tale sei, perché hai dubitato
delle guide! E dunque a chi è guidato
permetti il dubbio!
Questa disciplina è definita “Zetetica” in quanto si riferisce appunto ad un atteggiamento di ricerca e indagine della verità, che non può mai però essere raggiunta in maniera definitiva. Il libro di Piero Violante, in ragione come detto della ecletticità della cultura del suo autore e delle variabili con cui si esprime, può definirsi in vari modi, certamente non solo una sorte di altalenante autobiografia musicale dell’autore ma una biografia di un gruppo di intellettuali.
Nel libro traspare e si auspica l’esigenza di come Cultura e Politica siano due elementi che nella vita sociale devono inscindibilmente stare insieme. Negli anni sessanta Palermo sembra recuperare quella mentalità europea che l’aveva caratterizzata negli anni passati e non è più periferia d’Europa ma un punto di passaggio obbligato insieme a Parigi, Berlino e New York. A Palermo ritornano gli intellettuali di vaglia tra cui Adorno, e si assiste ad un avvento di modernità con il tentativo di instaurarsi di un rapporto tra cultura, politica ed intervento pubblico. Ma è anche il periodo del caso di Selinunte e di villa Deliella e l’inizio di un epoca di sconnessione con la classe dirigente al potere anche se vi sono al contempo figure valenti di intellettuali pubblici quali Saladino e Fazio ma pure una mafia diffusa e atteggiamenti e posizioni reazionari in cui si ritrova anche la Curia.
Sono presenti nel volume di Violante zampate di memoria ed in esse emerge e traspare quel gusto della vita, del suo sapore che si manifesta nei particolari e non si può ridurre in schematismi dottrinari. Nello sfogliare le pagine del libro si ha il piacere della lettura del testo, alla Calvino, quasi ingiustificabile; in esso non c’è né nostalgia né rimpianto. Vi è descritta una società cosmopolita al tramonto formata da nobili, notabili e mafiosi e un catalogo di intellettuali di cui non si nascondono le diversità che Piero Violante mette tutti insieme come in una sinfonia in una sorta di continuum culturale.
Swinging Palermo
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