Tacuinum mediterraneo
- Autore: Vincenzo G.G. Mennella
- Genere: Libri di cucina
- Anno di pubblicazione: 2012
Ali&no, 2012 - Ci sono almeno mille modi per approcciare la gastronomia. Quello scelto da Vincenzo Mennella è sicuramente il più colto. Potremmo definirla archeo-gastronomia.
L’autore, infatti, mette insieme notizie, fonti e ricette (quando reperibili) che ci arrivano direttamente dal mondo antico.
Cosa mangiavano e che valore aveva il cibo per gli egizi? Per i greci? Per i fenici? Per gli etruschi? Per i romani?
Non si tratta di soddisfare semplici curiosità, ma di fare luce su aspetti culturali radicati e di estrema importanza.
Il cibo, tanto per far capire cosa intendiamo, si intreccia spesso con la filosofia. Quando i greci organizzavano i loro “simposi”, erano convinti che il cibo e la musica facilitassero il pensiero.
Ateneo di Naucrati, scrittore greco, compose un libello dal titolo I Deipnosofisti, o Sofisti a banchetto. Ippocrate, famoso per il giuramento che ancora oggi viene pronunciato da medici-chirurghi e odontoiatri prima di iniziare la professione, scrisse testi sul cibo che oggi non faticheremmo a riconoscere come di dietetica.
Sul cibo hanno scritto anche i romani Plauto e Cicerone, e tantissimi poeti latini. Che dire poi delle proverbiali cene di Lucullo (luculliane)?
Il libro, dopo aver attraversato il periodo Cristiano, si ferma al Medioevo (protagonista di altri due volumi della stessa serie). Offre quindi una panoramica sintetica quanto completa sulla gastronomia dalle sue origini alla scoperta dell’America (come chiarisce il sottotitolo).
Tante le curiosità. Scopriamo ad esempio che la feta, il formaggio greco utilizzato molto spesso nelle insalate, ha più di 3000 anni. Che il vino, in alcuni luoghi poteva essere bevuto puro solo dietro prescrizione medica; in caso contrario, come a Locri, le leggi Zaeluco prevedevano la pena di morte. Che gli egizi erano grandi bevitori di birra, anche se questa aveva poche somiglianze con la bevanda che conosciamo oggi. Che il pane era un alimento primario per tutte le popolazioni e che veniva declinato in mille varianti (tant’è che Omero chiamava gli uomini: “mangiatori di farina”).
Insomma, che sebbene di acqua sotto i ponti ne è passata tanta, salvo alcuni eccessi, le cose non sono poi cambiate così tanto.
Tacuinum mediterraneo. La gastronomia dalle origini alla scoperta dell'America
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