Teoria idraulica delle famiglie
- Autore: Elisa Casseri
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Elliot
- Anno di pubblicazione: 2014
Elisa Casseri è nata nel 1984 e trenta anni compie anche la protagonista del suo primo romanzo, Iris: anche lei ha scritto un romanzo, e per finirlo torna a casa, dalla sua famiglia, nel paese che aveva lasciato precipitosamente molti anni prima.
Gli anni vissuti a Roma, dopo la laurea scientifica, erano culminati nel lavoro in una casa editrice, del cui proprietario, Stefano, si era innamorata; poi le cose erano andate male, ed ecco Iris di nuovo a casa. La sua è una famiglia strampalata, a cominciare dai nomi di fiore che quasi tutti portano: Ortensio è il fratello, Verbena la bisnonna, Flora la nonna, Margherita la madre, Petunia una strana zia, forse morta suicida prima della nascita di Iris.
Gli intrecci, gli ingorghi, le incomprensioni, gli equivoci, i non detti che nel tempo hanno reso difficilissimi i rapporti dei vari componenti di quattro generazioni sembrano convergere tutti nella persona di Iris, tanto che Elisa Casseri si spinge ad usare una insolita metafora che ha a che fare con la fisica dei liquidi, metafora che attraversa in modo spesso ironico, a volte drammatico, l’intero racconto:
“Accade che, con una cadenza abbastanza fissa, tutto il peso del tempo abbia la necessità fisica di fluire da qualche parte, ed ecco che arriva un contenitore. Nel caso in questione, il contenitore era stato chiamato Iris”.
La giovane donna ritrova nel paese che ha lasciato una serie di rapporti irrisolti, che al suo arrivo deflagrano tutti insieme: suo fratello Ortensio rende nota la sua finora celata omosessualità, e malgrado sia stato eletto sindaco al posto di suo padre, rifiuta la carica perché sa di essere stato manipolato da una militante rampantissima, Francesca, che è anche l’amante di suo padre. Il nonno Giovanni, il contadino con cui Iris era cresciuta, muore improvvisamente lasciando nello sgomento l’intera famiglia; Flora, la vedova, smette di cucinare i manicaretti che preparava con i prodotti genuini dell’orto coltivati dal marito; Margherita, poetessa in incognito di fronte all’evidenza del tradimento del marito lo scaccia… Poi però succederanno molte altre cose, si intrecceranno altre storie, entreranno in gioco altri personaggi, il treno verso Roma porterà avanti e indietro i protagonisti, in un viaggio alla ricerca del proprio sé e delle proprie verità più nascoste.
Al di là della fabula, che è pure interessante, la caratteristica peculiare di questa prima prova narrativa di Elisa Casseri stupisce per la maturità con cui si muove all’interno di una struttura abbastanza convenzionale con un linguaggio del tutto originale, dove la matematica, la fisica, la logica, frutto della consuetudine lessicale dell’autrice, laureata in ingegneria meccanica, si sposano con la lingua colloquiale di una famiglia semicontadina, con i suoi proverbi, modi di dire per lo più legati alla tradizione.
”Sai che uno è morto, parlando con la bocca piena? Non capisci che se ti dondoli su due gambe della sedia rischi di sbattere la testa a terra e di morire?... Bussare con i piedi... Chi fa la spia non è figlio di Maria... C’hanno fatto il malocchio!”
Espressioni idiomatiche che si mescolano con i titoli dei capitoli, molti dei quali esprimono concetti logico matematici (La prova del nove, Azioni tese a vincere la viscosità del mezzo) o calembour linguistici (Come l’antitesi di uno sfortunato ossimoro, Nel migliore degli orli possibili): insomma un pastiche linguistico che tuttavia non appesantisce la narrazione, che scorre via fluida, anche se le storie si mescolano, si sovrappongono, in un andirivieni di tempi (presente, imperfetto, tempo del modo indicativo su cui la scrittrice riflette a lungo), mentre il luogo, il paese, resta sempre uguale a se stesso, pieno di chiacchiere malevole, ed è soltanto la mente di Iris che, vagando alla ricerca del suo passato, tende a trasformarlo in un mondo migliore.
L’acqua nella quale si può annegare, l’apnea, la respirazione, il gorgoglio causato dall’acqua che scorre nelle caldaie, il sogno di affogare, il sognato suicidio della zia Petunia che ritorna nelle nevrosi della protagonista come un leitmotiv, ci raccontano una generazione in cui il lavoro, i sentimenti, l’amore, la maternità, tutto è tragicamente precario. L’unica certezza sembra essere la scrittura, il romanzo che Iris sta finalmente completando, alternato al lavoro a maglia, dritto e rovescio, là dove nel dritto il filo di lana si passa dietro, mentre nel rovescio si passa davanti: sarà anche questa una sottile metafora del mondo a cui bisogna “cambiare verso” che la generazione precedente ha consegnato ai figli trentenni?
Elisa Casseri non drammatizza, non estremizza, ma con la lucidità della scienziata e la sensibilità della scrittrice ci consegna, con Teoria idraulica delle famiglie, una serie di riflessioni, che conviene davvero fare a noi tutti.
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