Teorie dell’alienazione. Hegel, Feuerbach, Marx
- Autore: Luciano Parinetto
- Genere: Filosofia e Sociologia
- Categoria: Saggistica
- Anno di pubblicazione: 2012
A partire dagli anni Sessanta, per almeno un decennio, quello di alienazione è stato un concetto-feticcio, uno spauracchio ontologico (prima ancora che legato al mondo della produzione) da denunciare, un’immanenza (religioso-capitalista) con cui fare i conti, comunque un termine inflazionato, una locuzione-pedaggio da cui era difficile svicolare, quali che fossero i contesti (assemblee, dibattiti televisivi, riviste, salotti letterari) in cui ci si esprimeva; si pensi al cinema più impegnato o agli scrittori di tendenza in quegli anni, da Alberto Moravia a Pier Paolo Pasolini. Dalla metà degli anni Ottanta in poi, più o meno il diluvio (del pensiero). Celebrato of course - e con strumentale sollievo - il funerale del marxismo, le neo-società del basso impero hanno smesso di frequentare il concetto, sin quasi a rimuoverlo (comodo, no?), probabilmente perché ritenuto il più inquietante e intrinseco alla condizione umana post-industriale che la filosofia sia stata in grado di concepire, forse molto più semplicemente perché è tipico dell’alienato (inteso come altro da sé) essere inconsapevole della propria condizione (se no che alienato sarebbe?). I tempi cambiano e le memorie storiche si accorciano sempre più, con i rischi del caso.
Qualora aveste voglia di fare due conti con lo specifico delle coscienze assopite, “Teorie dell’alienazione” di Luciano Parinetto (Shake Edizioni, 2012) è il saggio che fa per voi. Non è un libro da ombrellone, ma di quelli tignosi, eretici, da tenere sul comodino per tornarci e ritornarci su, di tanto in tanto, nella speranza possano fare il miracolo e ricondurre a ontologie meno zombiesche. Un saggio lucido e puntualissimo che, a partire da J.J. Rousseau fino a Feuerbach e Marx, assume l’alienazione a cardine di una critica del sistema capitalistico (sapete è la stesso che ci ha ridotto come siamo ridotti). Questo libro assembla il materiale di un seminario sull’argomento che Parinetto (professore di filosofia morale all’università di Milano e filosofo “eretico” a sua volta) ha tenuto nel cuore dei Sessanta, quando in Italia si tenevano le prove generali della rivoluzione, all’oppio dei popoli si credeva e da quello indotto dalle coscienze assopite si fuggiva come la peste. Quale che sia l’ottica ideologica dalla quale lo si inquadri, questo saggio si offre alla lettura con i canoni della fonda mentalità, perché punta, in primo luogo, al nucleo fondativo del malessere umano e dell’ansietà sociale.
Scorretto, in ultimo, spacciare fischi per fiaschi: siamo lontani anni luce dal saggetto divulgativo à la page. La lettura di “Teorie dell’alienazione” non è per tutti, piuttosto per gli studiosi o per i volenterosi che volessero cimentarsi con una quaestio filosofica relegata in soffitta con rapidità persino sospetta. Meditate gente, meditate (se ancora vi riesce).
Le teorie dell'alienazione. Hegel, Feuerbach, Marx
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