Tex. Fiumi di china italiana in deserti americani
- Autore: Raffaele De Falco
- Genere: Fumetti e Graphic Novel
- Categoria: Saggistica
- Anno di pubblicazione: 2016
Flashback. Ho un’anima divisa da passioni dicotomiche. Leggo Marx e leggo Tex. Inutile dirvi quale dei due per dovere e quale per piacere. La Cina - si dice in giro - è sempre più vicina ma per quanto mi riguarda, il West (via Tex & Pards) lo è di più. Mi importa un fico secco della nomea di destrorso che Tex Willer si porta appresso. Gli anni Settanta sono gli anni della piena maturità del ranger in camicia gialla e pistola fumante (anzi “cantante”), non voglio sentire storie, non ne perdo un’uscita.
Ora. Sono venuto su coi fumetti e il mito di Tex Willer. La storia insegna che non sono il solo. Tex è molto più che un fumetto. Tex è epos aggiornato al racconto di frontiera. Tex è il porto canale da cui passa l’avventura. È Salgari traslato tra le lande di un far west paradigma. Tex è l’eroe senza superpoteri, divenuto spauracchio dei brutti ceffi di ogniddove a via di cazzotti e pistolettate, ingollando polvere di canyon e dosi massicce di whisky sturabudella (“Dopo avere ingoiato la povere di mezza Arizona, una buona sciacquata di gola è la benvenuta", dixit). Tex sono le distese americane e i grandi sogni di lì a un passo. Suona per ciò quasi poetico il titolo del volume che più di tutti ne officia la leggenda. Un volume cult, redatto con dovizia certosina da Raffaele De Falco.
Si intitola “Tex. Fiumi di china italiana in deserti americani ” e mai locuzione poteva risultare più indicata a fissare le coordinate attraverso le quali si snoda la fenomenologia texiana: la factory fumettistica made in Italy di Gian Luigi Bonelli e il luogo dell’anima degli sfondi western a stelle e strisce. Che Raffaele De Falco sia texologo di lungo corso, lo comprovano il suo curriculum e l’esaustività di questo volume. Una specie di Bibbia per parole e immagini dell’eroe bonelliano (oggi in edizione brossurata dopo quella limitata a 1500 copie andata esaurita in un lampo, nel 2013). Un maxi-saggio che non si perde nulla del fumetto e le sue ricadute late, persino antropologiche – genesi-floruit-sviluppo attraverso l’enumerazione di tutti gli albi (serie regolare, speciali), i libri (la collana Mondadori), i personaggi, memorabilia, rarità, traduzioni, film. Senza perdere di vista il tratto formale caratterizzante i maggiori soggettisti, sceneggiatori e disegnatori che hanno concorso alla sua affermazione. Segnatevi la data fin da adesso: 70 anni a settembre 2018. Tex è un fumetto sempiterno, che attraverso il repertorio classico di cavalli, fuorilegge, vendette, rancheros, taglie, capestri, indiani, villaggi tra canyon e deserti, ha dettato in tutto il mondo i topoi del western disegnato. Il suo appeal è più che mai una questione catartica. Topico esempio di eroe positivo, in obbedienza a un senso di giustizia trasversale, Tex Willer è infatti disposto a correre qualunque rischio, compreso quello di restarci secco. Il sogno proibito dei tanti nemici che si è fatto in giro. Come ebbe a dire proprio Gian Luigi Bonelli - uno che, certo, lo conosceva bene:
“Quando vede un torto, il povero cristo che soffre ingiustamente, lui si ribella e prende le sue parti. Che poi sia negro, che sia bianco, che sia indiano, che sia un contadino, che sia una persona colta, non gliene frega niente”.
A questo punto sarebbero graditi gli applausi, madames et monsieurs.
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