The Pull of the Stars
- Autore: Emma Donoghue
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Narrativa Straniera
- Anno di pubblicazione: 2020
Come spiegare una pandemia che coglie l’umanità di sorpresa e miete indistintamente vittime tra giovani e vecchi, portandoli via all’improvviso o invadendone lentamente il corpo prima di sferrare il colpo fatale dopo settimane di agonia? In Italia nel Medioevo c’era chi riconduceva l’origine delle epidemie agli influssi astrologici, ed è infatti dall’espressione "influenza delle stelle" che deriva il termine "influenza". Da qui viene anche il titolo dell’ultimo romanzo di Emma Donoghue - ancora inedito in italiano - The Pull of the Stars (Picador, 2020). Un libro che profuma di contemporaneità, nonostante sia ambientato nella Dublino del 1918, perché ci trasporta in un mondo stretto nella morsa di una letale epidemia, che ci appare, pur con tutte le sue differenze, inquietantemente familiare.
La storia si svolge per la maggior parte in un’angusta stanza d’ospedale, il reparto dove vengono confinate le future mamme che hanno contratto l’influenza. Il personale medico scarseggia e così la cura delle pazienti viene affidata a Julia Power, un’infermiera che di colpo si trova tra le mani un’enorme responsabilità. Ad aiutarla ci sono una giovane volontaria che dietro a infinite riserve di entusiasmo nasconde le ferite di una vita aspra e una dottoressa brillante e anticonformista che per le sue affiliazioni politiche è finita nel mirino della polizia.
Con questo romanzo Emma Donoghue riconferma il suo interesse per la Storia, in cui spesso trova il germe per i suoi universi fittizi, riflettendo nuovamente sulla maternità e i rapporti al femminile. È impossibile distrarsi da The Pull of the Stars: nella sua narrazione febbricitante c’è tutto il senso di urgenza, di angoscia, di concitazione che permeano un mondo in preda al caos di una pandemia sconosciuta. Lì dove si sta in bilico sulla sottile linea che divide vita e morte nel momento in cui una creatura sta per venire alla luce, dolore e gioia occupano lo stesso claustrofobico spazio, mescolandosi nelle lacrime, nelle urla e nel sangue. L’autrice non mette veli alle atroci sofferenze sopportate dalle donne durante il parto; le sue sono descrizioni crude, scientifiche. Una schiettezza che è applicata anche al ritratto della condizione, a inizio del secolo scorso, delle donne, viste esclusivamente come vettori di nuova vita eppure punite quando quella stessa miracolosa vita che portano in grembo è stata concepita fuori dai confini del “decoro” sociale e religioso.
“This is where every nation draws its first breath. Women have been paying the blood tax since time began”. (“È qui che ogni nazione fa il suo primo respiro. Le donne pagano la tassa del sangue dall’alba dei tempi”.)
Così risponde con rabbia l’infermiera Julia ad un barelliere convinto che le donne non debbano aspirare al voto perché non sacrificano il loro sangue per la patria come gli uomini.
In una Dublino popolata di volti nascosti dalle maschere, diffidenza e macerie e intrisa dell’odore di acido carbolico, ci sono momenti di tenerezza. Come gli scambi che traboccano premura e affetto tra Julia e suo fratello, a cui la guerra ha tolto la parola, lo stupore di una giovane volontaria di fronte al miracolo della vita, o il profumo di un’arancia nella notte irlandese. E c’è anche tutta la forza e la resilienza delle donne.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: The Pull of the Stars
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