The chain. Un insolito caso per il dottor Lombroso
- Autore: Daniel Roux
- Genere: Horror e Gotico
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2022
Ciao, anzi, “buondì, sono Daniel Roux”, come direbbe il non ancora cinquantenne piemontese e potrebbe continuare aggiungendo che come autore fa rivivere pezzi del passato, recupera storia, scrive storie. Dal vaso di Pandora delle mille scoperte, invenzioni, ricostruzioni dello scrittore che risiede e lavora a Savigliano (CN), è uscito qualche mese fa The Chain. Un insolito caso per il dottor Lombroso, per i tipi delle edizioni Yume di Torino (collana Narrativa, novembre 2022, 192 pagine), un attraente romanzo ghost-fantasy di ambientazione storica.
Al secolo Daniele Rossi, nato a Torino nel 1974, realizza ricostruzioni archeologiche per i musei e ha vinto numerosi premi. Da tempo, con il regista Stefano Milla e il nipote del fondatore dell’antropologia criminale Cesare Lombroso, è impegnato nella realizzazione di un libro e film omonimi, concepiti e cresciuti insieme, l’uno spalla dell’altro (con precedenza al secondo, nel 2018). La casa editrice presenta Daniel Roux laureato in Belle Arti nell’Accademia Albertina di Torino, frequentatore durante gli studi di anatomia artistica dei laboratori di Lombroso. Da oltre venti anni lavora nel campo delle repliche storiche, anche per la Sovrintendenza, Università e Musei. Tiene corsi per enti pubblici e privati di antropologia culturale ed etnografia pedemontana. È consulente storico in campo cinematografico e propmaker per la WideScreen di Hollywood.
Nel suo sito ufficiale l’autore puntualizza che la sua passione è la ricerca-recupero delle tradizioni del territorio, in particolare riti e culti del passato. Ricrea fedelmente manufatti d’epoca e si è specializzato nell’Età del Ferro. Ricerca oggetti antichi e vintage.
The chain, la catena, è quella delle mani collegate tra loro sul tavolo in una seduta spiritica, a formare un cerchio che non deve spezzarsi mai.
Il legame fisico tra i partecipanti a una sessione medianica può ben rappresentare i contenuti del lavoro di Daniel. Invece, il demone mangiatore di anime, evocato in avvio della narrazione da Madame Zainò ma sfuggito al controllo della medium, fa venire in mente gli ectoplasmi e spiriti di cui vanno a caccia i Ghostbusters del celebrato film del 1984.
Il collegamento con la scanzonata commedia hollywoodiana non rende giustizia, però, alle atmosfere gotiche del lavoro di Roux.
A garantire lo “spiritisticamente corretto” provvede, infatti, poche righe dopo, il non morto soppresso da una chiaroveggente dotata di poteri curativi, che così libera un villaggio del Regno Sabaudo dal redivivo che lo affliggeva.
Tornando alla seduta spiritica iniziale, a metà del 1800, nel sottrarsi alla cattura il demone ha rivelato alla medium e al giovane aiutante Benjamin di essere uno spettro errante fuori dello spazio e del tempo in cerca di un nuovo corpo da possedere, facendo presagire altre infestazioni e disastri.
A Turin, capitale del Regno Sabaudo, madame Elisabeth Leandra Zainò è una delle sensitive più note (oltre che donna attraente), ricercata anche dalla casa regnante piemontese. Durante la seduta medianica, in stato di trance ha tracciato scritture automatiche, schizzi e premonizioni. Tra gli scritti, si riconoscono frammenti degli studi di un frenologo, Edgar Ramus. Scienziato eccentrico ma brillante, studia da anni la conformazione cranica, sede dei processi mentali. Ha inventato una macchina per rilevare le misure della testa, il Mensur Cranium: dai dati metrici e dalla fisionomia stabilisce influenze sul carattere del soggetto.
La medium chiede a Benjamin di contattare Ramus e con lo studioso viene coinvolto un altro cultore della frenologia, il prof. Cesare Lombroso. Si riuniscono a Turin, nel 1855, con madame Zainò, che nel frattempo, attraverso le doti di chiaroveggenza, è stata contattata da una sensitiva che vive in un’epoca temporale diversa, a Los Angeles, negli Stati Uniti, in un futuro ignoto. Zarah ha saputo della collega del passato consultando documenti storici, nei quali ha scoperto che nel 1855 Zainò aveva già dovuto scontrarsi con il nemico comune, il demone mangiatore di anime, forse evocato da qualche setta o congrega.
Confrontando le visioni di Madame con i disegni sulle lettere, il gruppo di Turin riesce a prevedere un nefasto avvenire apocalittico, che minaccia l’umanità futura.
Madame Zainò, l’assistente Benjamin, Edgar Ramus e Cesare Lombroso siedono attorno a un tavolo. Uno specchio fa da tramite con un’altra seduta medianica, guidata da una donna con forti tratti siberiani o mongoli, a grande distanza geografica e temporale.
Tra bagliori di luce, il demone inferocito si dimena nella superficie riflettente, come imbrigliato. Un lampo, seguito da una lingua di fiamma, sgomenta Ramus, che interrompe la catena. Lo spettro si libera dallo specchio e s’impossessa del frenologo, ma Edgar è un uomo risoluto, comprende che un atto estremo possa servire ad imprigionare il demone. Si batte contro lo spirito che cerca di dominarlo. Raggiunge a fatica la macchina per le misurazioni encefaliche, fa scattare il meccanismo per la decapitazione. Si sacrifica. Il demone resta intrappolato nella testa dello scienziato, trattenuta nel Mensor Cranium. Benjamin incide sul cranio il quadrato magico di Saturno, sigillando il mangiatore di anime come in un forziere.
Un vero film. E il resto è nel romanzo, appena cominciato. Si è detto abbastanza, finora, per comprendere con quale maturità di scrittore e di scrittura si abbia a che fare.
È un romanzo da non perdere, assolutamente. Ancora di più dovrebbero assicurarselo gli appassionati del genere. Quale? Gotico, spiritistico, fantasma-fantasy, mescolato sapientemente all’horror, all’occultismo, alla necromanzia, alla magia, stregoneria, parapsicologia.
The chain. Un insolito caso per il dottor lombroso
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