The radium girls
- Autore: Kate Moore
- Genere: Storie vere
- Categoria: Saggistica
- Anno di pubblicazione: 2016
The Radium Girls di Kate Purcell ci racconta un’agghiacciante storia vera.
Le ragazze del radio avevano un lavoro prestigioso, sicuro e ben pagato, e si divertivano a giocare con il materiale “innocuo” che faceva sì che gli orologi che producevano si illuminassero al buio. Ma poi, una per una, iniziarono ad ammalarsi gravemente. Una storia vera da conoscere e sulla quale meditare.
I meno giovani li ricorderanno sicuramente: avete presente quegli orologi i cui numeri e le cui lancette erano ricoperte da una strana sostanza verde chiaro, che al buio risplendeva e si illuminava permettendo di leggere l’ora anche nella più fitta oscurità? Quegli orologi erano dipinti con una vernice al radio.
La conoscenza che abbiamo oggi di questo materiale ci fa intuire immediatamente il perché la produzione di tali manufatti non sia più in essere; ma, come troppo spesso succede, molte sostanze vengono autorizzate e perfino messe in commercio senza che siano state prima effettuate tutte le verifiche necessarie, e, soprattutto, per tutto il tempo necessario, per escludere rischi per la salute dei consumatori e, in primo luogo, dei lavoratori addetti alla loro produzione.
Troppe volte, piuttosto ingenuamente, ci fidiamo di quello che ci viene assicurato dalle case produttrici, concludendo che “se viene prodotto, vuol dire che è sicuro”. Sbagliato. Sono certa che molti di noi possano trovare nei propri ricordi personali quel tale prodotto che anni fa usavano regolarmente, ma che poi è stato tolto di produzione perché pericoloso.
Ecco, questa è una storia del genere, ma molto più drammatica.
Si parla, appunto, degli orologi dai quadranti dipinti con il radio, e di due ditte, principalmente, che li producevano in America fra gli anni dieci e gli anni venti: la Radium Materials Luminous Corporation di Newark, nel New Jersey, e la Radium Dial Company, di Ottawa, nell’Illinois. Praticamente identiche le due situazioni: gli orologi fosforescenti erano richiestissimi dalle forze armate, e la forza lavoro più adatta per dipingerli era quella femminile.
Le donne avevano mani delicate, molto più adatte di quelle maschili per impugnare i sottilissimi pennelli. Il lavoro di pittrice di quadranti era presentato come un lavoro prestigioso, ben pagato e svolto in un ambiente sano e pulito: ma non era la verità. La polvere di radio avvolgeva gli ambienti, le postazioni delle ragazze e perfino i loro pasti consumati al banco di lavoro. Come se non bastasse, la pratica del mettere il pennello fra le labbra per assottigliarlo era tollerata, e spesso consigliata, dai datori di lavoro, i quali sostenevano che il radio non costituiva alcun pericolo e anzi, era persino benefico e dava un bel colore roseo alla pelle. Le ragazze, ignare di essere esposte a un veleno, si pavoneggiavano nel vedersi brillare al buio, la sera, quando tornavano a casa.
Sembrava una situazione ideale, fino a quando le lavoratrici non iniziarono, una per una, ad ammalarsi di una patologia spaventosa, che deteriorava le loro ossa partendo dalle mandibole e provocava sarcomi e infezioni di ogni tipo. Malgrado le resistenze delle ditte, che negarono fino alla fine ogni colpa del radio in tutto questo, un gruppo di giovani donne determinate intraprese una causa legale, senza farsi spaventare dalle difficoltà e dalla stessa opinione pubblica, che vedeva le ditte produttrici di radio come benefiche fonti di lavoro: le ragazze volevano giustizia, a ogni costo.
Spaventoso e bellissimo questo saggio di Kate Moore, purtroppo ancora disponibile solo in inglese, che racconta in modo semplice e attenendosi ai fatti la storia di donne sfortunate e coraggiose come Catherine Wolfe, Grace Fryer, le sorelle Larice, Pearl Payne, Charlotte Purcell e molte altre.
Donne che meritano di essere ricordate e la cui terribile esperienza può servirci da monito ancora oggi.
Alla vicenda delle ragazze del radio sono stati anche dedicati: il documentario Radium city di Carol Langer (1987), il film The radium girls di Lydia Dean Pilcher (2018) e la pièce teatrale These shining lives di Melanie Marchel (2008), oltre a una lunga e varia bibliografia che potrete trovare elencata in fondo a questo saggio.
Diverse occasioni, quindi, per approfondire la vicenda tragica ma, ironicamente, illuminante delle sfortunate pittrici di quadranti. E se vi capiterà di passare da Ottawa, nell’Illinois, potrete vedere un monumento in bronzo, risalente al 2011, che raffigura una donna con un pennello e un tulipano nelle mani: un commosso tributo alle povere ragazze.
The Radium Girls: They paid with their lives. Their final fight was for justice.
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A chi cerca la verità, sempre e comunque, e non ha paura di mettere in discussione le proprie certezze. A chi cerca storie vere non molto conosciute. A chi ha sete di sapere.
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: The radium girls
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