Thomas l’Oscuro
- Autore: Maurice Blanchot
- Genere: Filosofia e Sociologia
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Il Saggiatore
- Anno di pubblicazione: 2023
Maurice Blanchot fu un filosofo, un critico letterario, un intellettuale stimato e anche un romanziere francese, sempre che si voglia dire che Thomas l’Oscur, Thomas l’Oscuro (Il Saggiatore, 2023, trad. Francesco Fogliotti) sia realmente un testo narrativo.
Perché è più simile a pensieri concatenati cui la flebile trama è un "contorno", uno scritto intraducibile che solo la perizia della traduzione di Francesco Fogliotti, foglio dopo foglio, rende al meglio, lasciando tutte le incongruenze, i salti temporali, i pensieri e dando, in ogni caso, rilievo ai pochi fatti narrativi che Blanchot scrive.
Sì perché il libro uscì nel 1941, con molte più pagine, ma poi il filosofo ne tolse di mezzo tante, fino a ridurre all’essenziale lo scritto, già ambiguo nel titolo, perché Thomas potrebbe essere un omaggio sia al filosofo presocratico Eraclito, soprannominato “l’Oscuro”, sia per rendere merito al romanzo dell’ inglese Thomas Hardy, Jude l’oscuro, che alcuni critici reazionari chiamavano Jude l’Obscene e per questo motivo il libro venne bruciato pubblicamente dal vescovo di Exeter, nel 1895 ( i lettori conoscono meglio il romanzo Via dalla pazza folla, portato sui grandi schermi due volte in anni recenti, ma il primo film muto risale al 1915).
Il libro di Blanchot inizia con Thomas che è in spiaggia, indeciso se farsi il bagno o meno, perché l’acqua del mare è molto mossa, ma poi decide di buttarsi tra le onde e chi scrive questo modo di raccontare ricorda anche Le Onde di Virginia Woolf, libro non facile e sicuramente il più complesso da lei scritto. Non sappiamo la località di quella che sembrerebbe una vacanza di Thomas, forse in Normandia. Distrutto dalla stanchezza per aver nuotato molto in un mare pericoloso.
A parte il bagno e le considerazioni sull’assenza di altri astanti in spiaggia in un monologo continuo, tra le onde si sente trasformato in un gatto enorme e lo scrittore continua con:
Ne risultarono per Thomas nuove preoccupazioni. La solitudine non gli sembrava più così completa, ebbe inoltre la sensazione che qualcosa di reale l’avesse urtato cercando di insinuarsi in lui. Forse quella sensazione avrebbe potuto essere interpretata anche altrimenti, ma aveva sempre bisogno di peggiorare le cose. La sua scusa è che l’impressione era così distinta e penosa che era pressoché impossibile resistervi...un corpo estraneo si era conficcato nella sua pupilla e tendeva ad andare più in là.
Come vedete le narrazioni di Blanchot non hanno nulla del romanzo compiuto, ma sono una concatenazioni di poesie una dietro l’altra con parole ripetute due volte in poche righe come "sensazione" . Questo corpo estraneo nella sua pupilla era l’immagine di alberi, di un intero bosco fremente di vita. E Thomas sembra essere ancora in acqua.
Una scrittura seduttiva e prosastica, che lascia pochissimo spazio ad avvenimenti reali, non trasfigurati da un linguaggio tra poesia e filosofia.
Molto stanco per la nuotata, in un mare burrascoso e pericoloso, Thomas va verso il suo albergo e senza passaggi cronologici spiegati lo ritroviamo a cenare nel ristorante che è all’interno della struttura alberghiera. Sembra non sia a tavola da solo, ma come ho già scritto, questo scritto dà al lettore una grande “responsabilità”.
Dove c’è un passaggio oscuro, dobbiamo capire noi cosa è successo nel frattempo con le poche parole chiave che lo scrittore mette a disposizione.
E quindi non stupisce che questa ultima e definitiva stesura del libro, pubblicato di nuovo nel 1950, che Blanchot diminuì di moltissime pagine, a un certo punto ebbe un dialogo con l’editore, che gli disse, senza mezzi termini, che non avrebbe pubblicato il libro, se avesse continuato a togliere quello che gli sembrava superfluo.
Nondimeno Thomas l’Oscuro divenne il libro da cui partire per una schiera di scrittori e scrittrici francesi, che volevano smarcarsi dal romanzo tradizionale. Per questo si parlò in Francia di Nouveau Roman, i cui maggiori esponenti furono Alain Robbe-Grillet, Nathalie Sarraute e Claude Simon (Simon vinse il Nobel per Letteratura, nel 1985).
Le basi di questo "nuovo romanzo" sono le stesse che sono presenti in Thomas l’Oscuro e sono l’abbandono del romanzo tradizionale, l’abbandono dei personaggi tradizionali, l’abbandono della psicologia come terreno in cui scavare.
Nel frattempo Blanchot ci fa conoscere Anne nel ristorante dell’albergo, senza sapere con chi è in vacanza, con la famiglia, con un amante senza nome, non si sa la sua età ma la definizione di “ragazza” ci deve bastare.
Vediamo come Blanchot ci descrive Anne, che forse ha deciso di suicidarsi:
Come erano stanchi i suoi movimenti!... Non era altro che un essere la cui fragilità si palesava nella bellezza appassita, e che perdeva perfino ogni realtà, come se i contorni del suo corpo non fossero stati disegnati con la luce, ma da una fosforescenza diffusa, emanata, si sarebbe detto, dalle ossa.
Sebbene questi passi riportati portino a pensare a ciò che si è scritto prima, ho trovato Thomas l’Oscuro un romanzo non tradizionale, buio, omertoso per i pochi dettagli e la trama da plasmare a mio piacimento, bellissimo e inquietante.
E ancora modernissimo.
Thomas l'Oscuro
Amazon.it: 17,10 €
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Thomas l’Oscuro
Lascia il tuo commento