Prende nuove pieghe il lungo e discusso capitolo della storia del Salone del Libro di Torino dedicato alla partecipazione di Altaforte, casa editrice di destra vicina a CasaPound. C’è stata però una svolta decisiva proprio nelle ultime ore: La Città di Torino e la Regione Piemonte, soci fondatori del Salone del Libro, hanno chiesto infatti all’ associazione ’Torino, la città del libro’ al Circolo dei Lettori e al Comitato di indirizzo del Salone del Libro, responsabili dell’ organizzazione della manifestazione, di rescindere il contratto con la casa editrice AltaForte.
La richiesta, come leggiamo su La Repubblica, viene così motivata "alla luce della situazione che si è venuta a creare, che rende impossibile lo svolgimento della prevista lezione agli studenti di Halina Birenbaum, sopravvissuta ai campi di concentramento nazisti, e alla forti criticità e preoccupazioni espresse dagli espositori in relazione alla presenza e al posizionamento dello stand di AltaForte". La decisione di rescindere il contratto è arrivata alla vigilia dell’inaugurazione della 32esima edizione della buchmesse torinese a seguito di una lunga giornata di trattative.
Altaforte: contratto rescisso e procedimento penale per apologia al fascismo
Si vogliono perciò tutelare l’immagine e l’impronta democratica del Salone del Libro e si spinge per un tranquillo e pacifico svolgimento di una manifestazione seguita da migliaia di persone, molte delle quali nei giorni scorsi si sono schierate apertamente contro la scelta di ospitare all’interno del Salone una casa editrice di estrema destra. Wu Ming e Zerocalcare rifiutavano di andare, mentre Murgia e Saviano difendevano la posizione per "non lasciare il Salone ai fascisti" (#IoVadoATorino). Halina Birenbaum, sopravvissuta ad Auschwitz, scrittrice, traduttrice e poetessa e ospite del Salone aveva dichiarato "o noi o loro".
Non soltanto quindi Altaforte non sarà presente al Salone, ma la Procura della Repubblica di Torino ha aperto un procedimento penale a carico di Polacchi per apologia di fascismo. L’editore di Altaforte infatti in una trasmissione radiofonica aveva dichiarato di essere fascista e che l’antifascimo, a detta sua, è il vero male di questo Paese. A seguito di queste dichiarazioni la sindaca di Torino Chiara Appendino e il presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparino hanno presentato un esposto.
Da parte loro la casa editrice di destra e il suo editore dichiarano che faranno causa al Salone del Libro di Torino a seguito della revoca, a detta loro ingiusta, del contratto.
Molti degli autori che avevano pubblicamente dichiarato di boicottare il Salone se fosse stata presente la casa editrice fascista sono tornati a confermare la loro presenza all’evento. Ci saremo anche noi di SoloLibri e potrete seguirci e comunicare con noi via social con l’hashtag #SololibrialSalone!
Voi ci sarete? Cosa ne pensate della situazione? Vi aspettiamo come sempre nei commenti!
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Torino: fuori Altaforte dal Salone del Libro
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