Tre. Scritti coi postumi
- Autore: Federico Valera
- Anno di pubblicazione: 2012
A un certo punto sembra di trovarsi in uno dei libricini del “primo” Woody Allen (“Citarsi addosso”, “Saperla lunga”, “Effetti collaterali”): c’è il gusto per la battuta mordi & fuggi, c’è l’aforisma puntuto, ci sono i calembour di stampo vagamente surreale. La vena caustica di Federico Valera gravita sul versante della satira culturale e di costume, che oggi come oggi è un po’ come sparare sulla Croce Rossa, se non riesci a farlo in dovizia di stile e con un tot di acume, sono guai.
Date una scorsa ai titoli fittizi (ma non troppo) tratti dal campionario psichedelico di “Tre. Scritti coi postumi” (Vololibero, 2012), e ditemi che ve ne pare di Valera: “La morte corre sul filobus”, “Curarsi con i semi di linoleum”, “Molte vite un solo mutuo”, “Dimagrire mangiandosi”. Colta la ferocia intelligente? Il coraggio di scherzare con fanti, santi e iperboli di certa manualistica inutile da classifica? Di pseudo-flani e finte recensioni su questa falsariga straripa “Tre passi in libreria”, la prima e più riuscita parte della raccolta. A pag. 22 troverete, ancora, questo irresistibile “lancio” in stile esoterico/misterico:
“Spettri? Fantasmi? Presenze? Chi di noi non ha mai provato quel gelo alla schiena che ci coglie quando assistiamo ad una visione dall’aldilà, specie se ci troviamo sotto una grondaia e sta piovendo? Perché durante i casi di morte apparente molti testimoniano visioni di luci intense in fondo a un tunnel? Perché quando entriamo in una casa antica spesso avvertiamo una sensazione di “presenza”? perché quando sediamo sul water lasciando inavvertitamente la tavoletta alzata ci sembra di cadere per metri e metri, in una dimensione che parrebbe non appartenerci? A questo ed altri enigmi tenta di rispondere questo pezzo di idiota”.
La seconda sezione del libro si aggira in zona zoologico-filosofica, si intitola “Animali 3mendi”, e si propone come compendio (alcolico) di specie viventi ma non troppo (qui si sorride di meno, apprezzando però, vivaddio, la scombinata originalità). A chiudere la trilogia “Il terzo profeta - La barba del profeta”, che conferma una vis comica affatto di grana grossa: scimmiotta alquanto, e alquanto bene certa risibile narrativa di stampo iniziatico. “Dopo “Il profeta” e “Il giardino del profeta”, il mondo della spiritualità può finalmente ammirare “La barba del profeta”, strombazza un ipotetico slogan, dicendola lunga di come poco o niente riesca a sottrarsi allo sguardo acuto e stralunato di Valera (libraio di professione, umorista per vocazione). Il suo “Tre” si presenta come un’anomalia letteraria senza (apparenti) pretese e finisce con lo svelare un’anima da pamphlet (“schizzato”) sull’horror vacui contemporaneo, che ci avvince tutti come l’edera di nillapiziana memoria. Si ride spesso per non piangere, sapete?
Tre. Scritti coi postumi
Amazon.it: 13,05 €
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Tre. Scritti coi postumi
Lascia il tuo commento