Tre per un topo
- Autore: Toti Scialoja
- Genere: Libri per bambini
- Anno di pubblicazione: 2014
Il pittore/poeta Toti Scialoja nel lontano anno 1969 scrisse, disegnò e consegnò alle nipotine Barbara e Alice un quaderno di filastrocche, poesie, disegni, grandi scritte colorate con il quale le bambine si divertirono, considerandolo un oggetto prezioso che hanno sempre gelosamente conservato.
Ora, anche per merito di Barbara, affermata critica d’arte, quel quaderno privato diventa a distanza di quarantacinque anni un vero libro, pubblicato integralmente da Quodlibet e corredato da tutti i disegni originali.
Ecco allora rivivere per lettori grandi e piccoli la magia della parola in rima, in assonanza, scritta con caratteri diversi: stampatello, corsivo, caratteri grandi, più piccoli, disposti sul foglio bianco in orizzontale, verticale, obliquo, senza un vero ordine ma con una solo apparente casualità.
Protagonisti sono per lo più gli animali, grandi e piccoli: topi, ranocchie, triglie, zanzare, lucciole, lepri, allodole, nottole, oche, ma anche un tricheco, un ippopotamo, un orso, una iena...
I disegni del pittore-illustratore sono di grande efficacia espressiva; il segno è rapido ed essenziale, i colori non troppo vivaci, un paio per disegno: la ranocchia e la lucertola solo verdi, giallo il becco dell’oca, grigia la giacca del coniglio, azzurra la lucciola, rosa la triglia mentre è evidente il grigio della matita che dà profondità e consistenza alle immagini.
Per i lettori amanti della poesia, di qualunque età, è prodigiosa la capacità dell’autore di creare rime con le parole più insolite e tuttavia più incisive, capaci di piantarsi in modo profondo nella fantasia dei più piccoli….
“Topo, topo, senza scopo, dopo te cosa vien dopo?”
si chiede Scialoja in apertura di questo delizioso volumetto.
”Se l’allodola si loda non s’imbroda che la coda”
”L’aringa bilingue ambigua ed esangue benché senza braccia si slaccia le stringhe e poi si accovaccia sull’onda che langue”
”L’istrice, attrice illustre recita parti tristi con occhi lustri lustri inchiostrati di bistri”
Questi sono alcuni esempi delle 112 pagine del libro, una vera miniera di semplici filastrocche sapientissime, dove abbondano le figure retoriche, l’uso di parole rare e desuete, l’accostamento di termini semanticamente distanti, eppure l’effetto è straordinario: in un tempo in cui non c’era il computer e i videogiochi erano ancora futuribili, con matite e pastelli Scialoja aveva costruito un mondo fantastico abitato da animali parlanti, in un bestiario completo di emozioni e sentimenti:
“L’uccello nero salta leggero, si chiama merlo senza saperlo”
“Una zanzara di Zanzibar andava a zonzo, entrò in un bar, zuzzurellona le disse un tal, mastica zenzero se hai mal di mar”
Leggendo queste righe, accompagnate dalla zanzara scollacciata, con tacchi alti appoggiata allo sgabello di un bar, mi sono chiesta: quanti bambini di oggi conoscono le parole Zanzibar, a zonzo, zuzzurellona, zenzero? Un dizionario di parole di cui sembra essersi perso l’uso abbondano nel testo, come razzola, setola, corvo torvo, ibis, ibisco, si abbiglia, trottola, gonzo, bambagia, ma questi termini sono graficamente disegnati con lettere colorate che colpiscono l’immaginazione e suggeriscono altre immagini: l’esatto contrario degli ossessivi e ripetitivi cartoni che occupano interi palinsesti delle attuali programmazioni televisive, capaci solo di spegnere la creatività dei bambini che li guardano per ore.
Regalate questo libro, vi ringrazieranno i piccoli lettori a cui è destinato e i loro genitori (e magari anche i nonni, che conoscono Scialoja!)
Tre per un topo
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Tre per un topo
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