Tre volte colpevole di Anne Perry

Ci sono gialli che partono in sordina e poi riprendono quota dimostrando di essere capolavori. Una mattina di dicembre ho comprato Tre volte colpevole di Anne Perry, edito dai Gialli Mondadori (2021, trad. M. Bertoli), in una stazione ferroviaria. Il libro è un giallo ambientato nel secolo scorso alla vigilia della Prima guerra mondiale con un giovane detective, Daniel Pitt, e una prosa lenta, troppo lenta per un poliziesco...

La trama è tanto semplice da risultare banale: un giovane diplomatico viene accusato di aggressione nei confronti di una giovane ereditiera, ma non può essere incriminato a causa dell’immunità diplomatica e, vista la ricchezza del padre della ragazza, viene accusato di un reato minore — un furto di poche sterline —, che però potrebbe costargli la carriera. Una nuova incriminazione per omicidio nel frattempo lo porterebbe alla forca, se non ci fosse Daniel Pitt a difenderlo. Ed è a questo punto che la situazione diventa più tesa e interessante.

Come ho detto la prima parte è poco coinvolgente, in seguito piano piano mi sono appassionata a un intrigo in cui niente è come sembra. Addirittura l’autrice contamina il giallo con la spy story, perché nel 1913 l’Europa era sull’orlo di una guerra e gli stati cominciavano ad armarsi e gli uomini a tradire. Sullo sfondo un Regno Unito che sta per perdere la sua supremazia sul mondo mentre le antiche colonie stanno emergendo.

Se leggerete questo romanzo soffermatevi su quante volte viene detta la parola lealtà, perché è lì che si trova la chiave del delitto. In fin dei conti il romanzo è fatto di lealtà e tradimenti.
Una considerazione: nel breve romanzo ci sono molte figure femminili forti rispetto all’epoca. Un anacronismo che mi ha fatto piacere.