Tredici di Jay Asher

Tredici di Jay Asher (Mondadori, 2018, trad. L. Bortogallo e M.C. Dallavalle) narra la storia di Hannah Baker, una studentessa che decide di togliersi la vita e lascia tredici cassette in cui spiega i tredici motivi per cui ha compiuto questo gesto estremo.

Un giorno, tornando da casa, l’amico di Hannah Clay Jansen riceve una scatola contenente tredici cassette registrate da Hannah in persona. Sconvolto, non vuole credere che anche lui sia uno dei motivi per cui l’amica si è suicidata, ma inizia l’ascolto dei nastri. In breve tempo emerge la vera storia e capisce come le amicizie facciano realmente male, come a volte tutto quello che fuori sembra bello in realtà non lo sia.

Ogni cassetta contiene il nome di un amico diverso e Clay scopre ben presto la doppia personalità di ognuno di loro e come volendo o non volendo abbiano fatto del male ad Hannah.
Un personaggio della storia che emerge in particolare è Brice Walker, non esattamente un amico di Hannah, al quale lei comunque dedica ben due cassette. Nella prima racconta lo stupro a cui ha dovuto assistere, compiuto contro una sua compagna, e nella seconda lo stupro che lei stessa ha subito da lui.

Ma cosa c’entra Clay con tutto questo? Quando arriva il momento di sapere perché Clay fa parte della storia, il ragazzo scopre con sollievo che in realtà non c’entra niente: Hannah ha solo voluto che sapesse la storia, e soprattutto il perché del suo gesto.
L’ultima cassetta ci lascia con il fiato sospeso per sapere a chi è dedicata davvero e la rivelazione finale è stravolgente.

Penso che questo libro sia da far leggere a tutti gli adolescenti: ci fa capire cosa provino realmente oggi, quali siano le loro emozioni e quali i fatti che avvengono all’insaputa dei genitori e come, nel caso di Hannah, li portino anche a fare gesti estremi.

Al romanzo è ispirata una famosa serie Netflix, articolata in tre stagioni.