Tredici cervi blu di Edward Van de Vendel

Sogni ad occhi aperti, più veri della realtà, quelli che fanno i due bambini olandesi protagonisti del racconto di Edward Van de Vendel con l’aiuto determinante dei disegni di Mattias De Leeuw. La casa editrice Sinnos, con la traduzione di Laura Pignatti, capace di adattare il testo al nostro contesto non solo linguistico, ci regala “Tredici cervi blu” questo libro pieno di fantasia, ma allo stesso tempo di problemi che nell’infanzia di bambini di ogni nazione possono divenire giganteschi.

Luna e Ralf sono fratelli, lei più piccola, lui vivace, un po’ violento, pratica judo e vuole esercitare il suo potere anche sulla sorella. Luna una sera vede improvvisamente uscire da un vaso di fiori di colore blu tredici piccoli cervi, blu anche loro, con tanto di corna, blu, che cominciano a salire sulle braccia della bambina, a saltellare, ad entrare nel cappuccio della sua felpa, a raggiungerla nella sua camera, fin quando non si inchinano davanti a lei chiamandola Duchessa. Poi, spariscono, infilandosi silenziosamente in un poster che invita a raggiungere un’isola lontana, in mezzo ad un mare blu, Tuvalu. Per Luna la scomparsa dei piccoli cervi è una perdita, vorrebbe parlarne con Ralf, e si accorge che anche lui ha un segreto simile: anche a lui è apparso un piccolissimo animale, un animale di un Altro Mondo, anche lui lo ha visto scomparire, anche lui ne aspetta ansioso il ritorno.
I due bambini sono concentrati nelle loro fantasie, convinti che gli animali come sono apparsi una volta, così torneranno da loro. I genitori dei bambini restano sullo sfondo, lontani dal capire la magia che si sta costruendo nella mente dei loro figli; Ralf frequenta una psicologa, Luna, spesso insonne, è in cerca di parole che possano essere capite dai cervi: ci prova con carezze, felicità, calma, scherzi. Ambedue sanno che il loro deve restare un segreto e che gli adulti debbono restarne esclusi, altrimenti i piccoli animali non torneranno mai più a visitarli. Il finale riporta i ragazzini nel mondo reale: nascerà un fratellino, il padre porterà a casa un

“piccolo gatto nero, soffice, carino”

l’isola di Tuvalu è solo una fantasia pubblicitaria, irraggiungibile…

La storia di Luna e Ralf è raccontata attraverso le parole e soprattutto i colori: vi sono intere pagine blu, molte parole sono scritte in blu, come è blu il vaso, la felpa, il poster, il mare, il libro, i tredici cervi; c’è anche molto nero, il colore della paura, dell’incertezza, del leone feroce che appare a Ralf e che lo disorienta, facendogli cercare l’aiuto e la complicità della sorella.
Un mondo di fantasia, di magia, ma alla fine ben ancorato sui sentimenti di affetto nella ricerca di una calma felicità familiare. Il gattino che si chiama Mistero sarà la risposta alle richieste di attenzione e di affetto che tutti i bambini cercano, e che talvolta gli adulti distratti non riescono ad intercettare.