Tutti gli uomini del re
- Autore: Robert Penn Warren
- Genere: Politica ed economia
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Feltrinelli
- Anno di pubblicazione: 2014
Madison City “quattromila anime, suppergiù” si trova nello Stato della Louisiana nel Sud degli Stati Uniti d’America. Ci si arriva dalla Highway 58, “oltrepassando la sgranatrice di cotone, la centrale elettrica e i sobborghi con le baracche dei negri”.
Occorre ancora attraversare la ferrovia e scendere per una strada fiancheggiata da tante casette una volta tinte di bianco, con i tetti di lamiera e merletti appesi alle grondaie della veranda. Nei giardini, dove le foglie restano inerti a causa della calura, si sentono frinire le cicale lontano tra la vegetazione.
Questa era l’atmosfera che Jack Burden, rampollo di una famiglia aristocratica, ex studente di storia ed ex giornalista, aveva respirato in quel sabato pomeriggio seduto all’interno della Cadillac condotta da Sugar-Boy, un irlandese basso e tarchiato.
Willie Talos da tutti chiamato “il Capo”, il Signor Duffy, la moglie e il figlio del Capo erano gli altri occupanti della macchina. Nel secondo veicolo c’erano un paio di giornalisti, un fotografo, due o tre assistenti e la segretaria di Talos, Sadie Burke “che doveva accertarsi che gli altri arrivassero abbastanza sobri per fare quello che dovevano fare”. All’interno del drugstore situato in quella piazza affollata, gli abitanti di Madison City attendevano Willie Talos, ex contadinotto dalla faccia rubiconda e dalle mani poderose, ora vestito con un elegante completo di lino senza panciotto. Tutti conoscevano l’identità di quell’uomo la cui gigantografia sopra il bancone del drugstore rifletteva quella stessa faccia, quei grandi occhi che nella foto avevano un’aria sbattuta e assorta, le occhiaie, le guance un po’ cadenti, le labbra carnose e “il ciuffo di capelli che gli ricadeva sulla fronte squadrata, non troppo alta”.
“IL MIO VERBO È IL CUORE DEL POPOLO.”
Firmato Willie Talos, era lo slogan populistico con il quale come politico spregiudicato aveva sedotto e conquistato i suoi elettori.
“Ma oggi non sono un politico. Sono in vacanza. Non vi chiedo nemmeno di votare per me. Anzi, a essere sinceri, non ho bisogno di chiedervelo. Non oggi. Ho ancora qualche anno da trascorrere in quel bel palazzo col colonnato bianco, a mangiare gelato di pesche a colazione. Non che a una bella schiera di quei signori statisti lassù dispiacerebbe farmi fuori.”
Tutti gli uomini del re (titolo originale del volume All the King’s Men), capolavoro di Robert Penn Warren (1905-1989), Premio Pulitzer 1947, simbolo dell’idealismo corrotto dalla politica e dal compromesso, uscito in America nell’agosto del 1946, è rieditato da Feltrinelli e da 66thand2nd quasi settant’anni dopo, seguendo l’edizione critica curata da Noel Polk. Il volume, prima mondiale della versione restaurata, è accompagnato da una nuova e accurata traduzione di Michele Martino. In Italia il bestseller era stato pubblicato nel 1949 da Bompiani per essere riproposto più volte in edizione tascabile negli anni Sessanta, tradotto dal poeta e scrittore Luigi Berti.
Dramma shakespeariano ambientato nel 1930 ispirato alla carriera del governatore della Louisiana Huey P. Long, il quale, giunto al potere con un programma progressista e populista, finì per rivelarsi un politico corrotto e dispotico. Long fondatore del partito America First (Prima l’America) fu assassinato nel 1935 da Carl Austin Weiss, un dottore di 28 anni di origine ebraica.
Da questo classico della letteratura americana del Novecento, il cui dattiloscritto originale insieme con altre carte dell’autore è conservato presso la Beinecke Library della Yale University, sono state tratte due omonime pellicole. La prima, diretta nel 1950 da Robert Rossen premiata con tre Oscar (tra i quali miglior film) protagonista Broderick Crawford. La seconda, datata 2006, regia di Steven Zaillian con Sean Penn, Jude Law, Anthony Hopkins e Kate Winslet. Controversa, oscura, visionaria e attuale la parabola umana di Willie Talos, che da attivista dei diritti civili si trasforma in governatore senza scrupoli, circondandosi di alleati e collaboratori disonesti. Il suo braccio destro Jack Burden, in fuga dal proprio passato, osserva il “luminoso destino” del Capo perdendo l’innocenza insieme al Grande Paese.
“Questa è la storia di Willie Talos, ma è anche la mia storia. Perché anch’io ho una storia. È la storia di un uomo che ha vissuto nel mondo e ai cui occhi il mondo per lungo tempo sembrava in un modo, finché non ha iniziato a manifestarsi sotto una luce completamente diversa. Il cambiamento non è avvenuto tutto in una volta.”
Tutti gli uomini del re
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