Tutto ciò che resta
- Autore: T. R. Richmond
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Longanesi
- Anno di pubblicazione: 2015
Ero Alice Salmon, brava, bella, capace. Perchè mi sono uccisa?
“Inventariare” la vita di una studentessa deceduta: è quello che aspetta il prof. Jeremy Cooke nel percorso più o meno accidentato verso la vecchiaia. Certo, c’è quell’ombra a impensierirlo, una spietata massa neoplastica sulla prostata. Male che vada, comunque, avrà vissuto più del doppio di quanto è toccato alla povera Alice.
La storia sembrerebbe semplice: una ragazza e il suo ex docente, che cerca di fare luce sull’esistenza dell’allieva e di spiegare la scomparsa, ma non è tanto la vicenda – che pure conta e non nasconde connotati gialli – quanto il modo in cui viene raccontata, la maniera stessa in cui è scritto ”Tutto che resta” (Longanesi, 392 pagine, 16,90 euro). Un romanzo collage. Un mosaico, secondo la scelta dell’autore, T. R. Richmond. È lo pseudonimo di un giornalista, nota firma in chiaro, invece, delle rubriche culturali di numerose delle più diffuse testate inglesi.
Un collage, un mosaico, si diceva: tessera su tessera si aggiungono elementi ulteriori dell’intreccio narrativo. Ed ogni tessera non è un classico capitolo o paragrafo, ma la riproduzione di messaggini, post, email, articoli, pagine di diario, testi di chat e forum, ricavati dai social network che oggi costituiscono la fitta rete di comunicazione di giovani e anche adulti. E ci sono pure lettere, documenti, ritagli di giornali.
Come primo atto, una teenager si racconta in un articolo di mille parole, pubblicato dall’Art Council Magazine come esito del concorso giornalistico annuale 2001 per nuovi talenti. A vincerlo è una quindicenne. Sono io, Alice Salmon, alta, piedi grossi, aspetto nella media, capelli che solo a sentire la parola acqua si increspano, un po’ timida, grande appassionata di musica, un autentico topo di biblioteca, amo stare all’aperto e amo la natura, anche se la vista di un ragno mi ucciderebbe... Un futuro da giornalista per Aly, Al, Lissa o il preferito Ace, perchè lo usava il papà.
Undici anni dopo, la mattina del 5 febbraio 2012, il forum online degli studenti di Southampton è in agitazione. È successo qualcosa di grosso giù al fiume. In poco tempo, sulla chat vengono digitati particolari che precisano le circostanze dell’evento. Basta una mezza mattinata per chiarire che qualcuno è caduto sotto al ponte, restando intrappolato e annegando. L’acqua freddissima non dà scampo, è il posto preferito dai suicidi.
C’è chi ha un fratello nei Vigili del fuoco che sono intervenuti e dice che si tratta di un’ex studentessa dell’università, Alce Samson, sembra. Già prima delle 13 si accerta che si tratta di Alice Salmon. Era una di quelle brave, dicono.
Il prof. Cooke comincia a darsi da fare e in una lettera all’amico Larry dichiara di avere appreso del tragico evento in sala docenti, mentre alcuni dottorandi indegnamente sul nome della ragazza, sull’aspetto avvenente –con espressioni molto meno forbite – sulle circostanze della morte. Alice, uscita nel 2007, molto studiosa... tanto capace... adorava Sylvia Plath.... era, come dire, radiosa. Su Points South si legge che nuotava molto bene, ma Points South assicura pure che il riscaldamento globale non esiste, è una fonte senza credito.
Una cronaca sul Nationalgazette.co.uk riporta che, per uno scherzo del destino, la venticinquenne è annegata nel luogo oggetto del suo primo incarico presso un quotidiano locale: una campagna di stampa per mettere in sicurezza o far chiudere il posto nel quale si pensa si sia data volontariamente la morte. Spunta un ragazzo, Luke, col quale a quanto pare progettava un futuro e che nei suoi appunti sul portatile non nasconde un comportamento geloso. Chi c....o è questo Ben con cui ti scambiavi messaggini su Twitter?
E c’è Megan, un’amica che culla come un bimbo il cellulare con l’ultimo sms di Alice. Le volevo bene, dichiara al professore. Perchè, ora non gliene vuoi più? le fa osservare Cooke, riflettendo su quanto siano curiose queste baruffe sui tempi verbali: presente, passato prossimo, passato remoto. Chi vive non provava affetto, a ben ragionare lo prova tuttora.
Non è così, Megan? Sì le voglio ancora bene, risponde.
Tutto ciò che resta
Amazon.it: 6,49 €
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Tutto ciò che resta
Lascia il tuo commento