Tutto questo fuoco di Ángeles Caso

Il titolo del libro della scrittrice spagnola Ángeles Caso, Tutto questo fuoco (Marcos y Marcos, 2024), rimanda alla passione che le sorelle Brontë, Charlotte, Emily e Anne, dedicarono alla poesia e alla letteratura che con loro assurse a vette importanti, nell’ambito della cultura inglese e non solo, dalla metà dell’Ottocento in poi.

L’autrice racconta con una prosa avvincente (la traduzione italiana si deve a Claudia Tarolo) un pezzo di storia ambientata a Haworth, nello Yorkshire, nel nord dell’Inghilterra, dove nella canonica vive il vicario, Patrick Brontë, e con lui la moglie Maria; avranno sei figli, cinque femmine e un solo maschio di nome Branwell.
Purtroppo la morte aleggia sin da subito nella famiglia; infatti la madre dei ragazzi, Maria, muore prestissimo. Prenderà il suo posto la sorella nubile Elizabeth, che con amore e denaro, pur nella sua severità, cerca di sostenere il cognato e i nipoti evitando che finiscano in totale miseria.
L’autrice ci racconta dettagliatamente la storia di questa famiglia sfortunata: le prime due ragazze moriranno di tubercolosi dopo un tragico soggiorno in un collegio dove erano state trattate con feroce crudezza; le altre tre figlie resteranno a casa, dedite alla lettura e alla vita in campagna, passeggiando per la brughiera con gli amati cani, sbrigando le faccende domestiche, cucinare, stirare, ma soprattutto leggendo di tutto e suonando.

Tanto Charlotte che Emily e Anne hanno uno scrittoio portatile, abbondante carta, penne e inchiostro che usano con parsimonia, dato che le condizioni economiche precarie non permettono sprechi. Scrivono poesie, abbozzano racconti e romanzi, si scambiano letture e giudizi. Sono unitissime, le tre sorelle, ma anche diverse di carattere e molto gelose della loro intimità. Andranno a fare le istitutrici nelle case degli aristocratici, ma vivranno pessime esperienze che le costringeranno a tornare a casa, l’unico posto dove si sentono serene, vicino al fuoco, servendo al padre il tè e ascoltando i pettegolezzi della domestica Tabby.
Ma sotto l’apparente tranquillità della vita delle tre giovani donne, che sembrano adattarsi allo stile di vita suggerito dal conformismo vittoriano, cova un fuoco, una voglia di rivoluzionare la scrittura, i sentimenti che esprime, i contenuti che le donne del tempo forse condividono ma non saprebbero mai esprimere in pubblico. Charlotte lo farà, scrivendo il suo romanzo più celebre, Jane Eyre, nel cui personaggio in buona parte si identifica. Non di meno Emily, timida ma molto determinata, pur non accettando di esibire in pubblico il suo nome, darà vita al romanzo più celebre di tutta la letteratura inglese, Cime tempestose, nel quale l’amore che aveva provato nel segreto e nella disperazione del suo cuore trova nelle parole del libro la sua più compiuta espressione.

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Ci sono uomini nella vita delle sorelle Brontë, ma non se ne sa molto: si sa di Kostantin Héger, di cui Charlotte si era perdutamente innamorata platonicamente, professore di francese nei mesi che la ragazza trascorse a Bruxelles per perfezionare la lingua, rapporto mai corrisposto dal severo e sposatissimo insegnante; Emily aveva trascorso da giovanissima qualche ora con un coetaneo, Robert Clayton, rapidamente scomparso dalla sua vita e destinatario di intense poesie. La più giovane Anne era stata corteggiata, ma niente di più.
Quando si erano rese conto di non poter sopravvivere senza un vero lavoro retribuito, la sorelle avevano deciso, vinte le resistenze di Emily, di inviare le loro opere a un editore, firmando con il falso nome di Fratelli Bell.
La lunga storia che Ángeles Caso dedica alle tre grandi scrittrici inglesi si conclude con la loro morte precoce. La sola Charlotte sopravvive alle sorelle di qualche anno, la più forte, la più decisa a vivere la normalità della condizione femminile; si era sposata con il vicario di suo padre, Arthur Bell, malgrado l’opposizione di lui, ma la vita di coppia durò troppo poco per assaporarne il valore. La storica e romanziera Ángeles Caso conclude la sua narrazione della vita delle sorelle Brontë con alcune affermazioni:

Per me il romanzo è il territorio della libertà, il diritto di offrire una mia visione soggettiva e parziale di ciò che sto narrando, di inventare tutto ciò che mi sembra essenziale per far respirare la storia e vivere i personaggi. Per cercare di catturare uno spaccato di vita, che è, dopo tutto, ciò che tentano di fare i romanzi.

Si esce dalla lettura di Tutto questo fuoco incuriositi e meravigliati del coraggio di queste giovani donne, sperdute in un angolo gelido e quasi deserto, forti solo della loro intelligenza e della libertà di leggere qualunque cosa e libere di esprimersi in una società patriarcale che relegava le donne al silenzio.