Un brivido nell’aria
- Autore: Iris Origo
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Narrativa Straniera
- Anno di pubblicazione: 2019
“Un brivido nell’aria”, “Vigilia di guerra 1939 – 1940” (Passigli Editori 2019, titolo originale “A chill in the air”, traduzione di Sofia Dilaghi, Prefazione di Sergio Romano, Postfazione di Katia Lysy) di Iris Origo (Inghilterra 15 agosto 1902 – Siena, 28 giugno1988) è un diario, per la prima volta tradotto in italiano, dove la scrittrice anglo – americana, già autrice di “Guerra in Val d’Orcia”, prossimamente riedito da Passigli. Testimonia il clima e i preparativi che avrebbero portato l’Italia fascista a partecipare alla Seconda Guerra Mondiale.
Roma, 27 marzo 1939.
Il treno è stracolmo; un migliaio di squadristi sono in viaggio verso Roma. Gli squadristi sono i fascisti della prima ora, coloro che appartenevano alle prime squadre del 1919. Stanno tornando a casa per il ventesimo anniversario dei Fasci e per presenziare al discorso che terrà domani il Duce.
Una distinta donna anglo-americana, dai capelli e dagli intelligenti occhi chiari, ossservava con interesse i suoi compagni di viaggio. L’elegante e magra signora, era una talentuosa scrittrice nota al mondo letterario per alcune belle biografie da lei scritte e scrupolosamente documentate. Miss Iris era cresciuta in Italia, a Firenze, dove aveva respirato la vita culturale dell’epoca grazie alla frequentazione di Bernard Berenson, Edith Wharton, Henry James, Aldous Huxley e Somerset Maugham. Infatti il padre, l’americano Bayard Cutting, morto di tubercolosi a soli trent’anni, aveva espresso il desiderio che la sua unica figlia vivesse all’estero immersa nell’ambiente privilegiato degli espatriati residenti a Firenze, nella cornice della bellissima Villa Medici sulla collina di Fiesole.
Nel 1924 la giovane Iris sposava l’aristocratico italiano Antonio Origo. Poco prima di convolare a nozze i due fidanzati avevano deciso di acquistare, in Val d’Orcia, spettacolare valle selvaggia e disabitata nel sud della Toscana, una villa cinquecentesca mezza diroccata che sorgeva al centro di una grossa proprietà chiamata La Foce. Il sogno di entrambi consisteva nel trasformare le aride colline argillose in pascoli fertili, in campi di grano ondeggiante, in uliveti curati e in nuovi vigneti. Il loro obiettivo si sarebbe col tempo realizzato, ma ora su quel treno la mente acuta di Mrs Origo stava cogliendo chiari segnali di minacciose nubi belligeranti in arrivo. Inoltre i coniugi Origo avevano il privilegio di annoverare tra i loro amici e conoscenti diplomatici, intellettuali e politici liberali di varie nazionalità ed esponenti dell’aristocrazia romana, molti dei quali frequentavano i circoli del Re e di Mussolini.
6 aprile. Sui giornali di oggi viene dato grande risalto all’incontro del Capo di stato maggiore italiano con quello tedesco a Innsbruck. Il commento al trattato inglese con la Polonia è molto pungente. A questo punto è facile intuire che piega prenderà la propaganda in caso di guerra. L’intera questione verrà presentata come prettamente economica.
Iris scriveva con una penna a sfera analizzando i fatti man mano che accadevano. L’8 aprile, la notizia del giorno era l’invasione dell’Albania. “Annunciata alla radio alle 10 di mattina”. Forse la nostra attenta testimone si trovava nel suo studio, da dove si godeva una splendida vista sul giardino all’italiana, mentre vergava il 14 maggio:
il discorso che Mussolini ha tenuto stamani a Torino conferma i miei sospetti espressi un paio di giorni fa, quando scrivevo che avrebbero cercato di attribuire la responsabilità della guerra alle democrazie.
Nemmeno l’enclave idilliaca de La Foce poteva rimanere inviolata. “Oggi pomeriggio siamo andati a fare un giro nei poderi. I contadini ci facevano tutti la stessa angosciata domanda: “Voi cosa ne pensate? Ci sarà la guerra?”. E ancora. “Il mio Cecco se n’è andato ieri, il mio Beppe ha ricevuto la cartolina stamani. Che ne sarà di noi?”.
In queste pagine il lungo sguardo della scrivente, spettatrice lucida e precisa che conosceva bene l’Italia della quale amava l’arte e la cultura, coglie le contraddizioni e i dubbi di una nazione impreparata ad affrontare un conflitto mondiale. Nel luglio del 1949 Iris aveva interrotto bruscamente la redazione del diario a pochi giorni dalla nascita di sua figlia Benedetta. Però l’impegno della Origo non sarebbe terminato: poco tempo dopo Iris avrebbe trovato un impiego nella Croce Rossa.
Si può portare in guerra un paese andando contro le sue tradizioni storiche, contro il suo istinto naturale e il temperamento della maggior parte dei suoi abitanti, nonché, probabilmente, contro i suoi stessi interessi? A quanto pare, si può.
Un brivido nell’aria. Vigilia di Guerra 1939-1940
Amazon.it: 15,67 €
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Un brivido nell’aria
Lascia il tuo commento