Un gatto non è un cuscino
- Autore: Christine Nöstlinger
- Genere: Libri per bambini
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Piemme
- Anno di pubblicazione: 2012
Può un messaggio profondo concentrarsi in poche righe? Dopo aver letto “Un gatto non è un cuscino” di Christine Nöstlinger la mia risposta è: «sì». Perché spesso associamo semplicità con magrezza concettuale, dimenticandoci che, oggi come non mai, eliminare fronzoli è un’arte andata persa.
“Ho una toppa bianca sul petto e quattro scarpette candide”.
Così si apre questo breve romanzo per bambini. La descrizione di un gatto, in prima persona, come sovente avviene nella letteratura dell’infanzia.
“Sotto l’occhio sinistro ho una macchiolina di latte. Il resto di me è nero come la pece”
Una descrizione anch’essa oggettiva, semplice e d’apparenza, permeata del concetto di superficie che rappresenta l’argomento cardine della storia. Tale classificazione" è un qualcosa a cui il gattino non può sfuggire; allo stesso modo, nomi e nomignoli si impongono con ceca brutalità, in concomitanza con il passaggio da un proprietario all’altro. Sono proprio questi appellativi a dettare il nome dei capitoli, a ben pensarci, l’aspetto più superficiale di ogni romanzo.
Come sfuggire a tali categorie? È questo il fine ultimo del protagonista, il quale, come afferma una volta vecchio, non vuole rispondere a nessun nome, a niente e a nessuno, per il semplice fatto che “i gatti liberi sono fatti cosi!”. Ogni adozione crea in lui una spersonalizzazione “per quanto stiamo parlando di un gatto” mentre il suo stile di vita cambia radicalmente, in funzione dell’ambiente successivo.
Piccola e mingherlina, la povera creatura sarà costretta a soccombere, soffrendo, adattandosi agli ambienti domestici e disperdendosi tra persone e inutili prediche. Il tutto senza alcuna possibilità di imporsi: se la personalità è alla mercé di simili obblighi, magari anche opposti, resta da chiedersi in quale via d’uscita possa rintanarsi “almeno parzialmente” la propria essenza, fatta di giochi, caccia e spirito d’avventura. Perché gli animali domestici possono convivere con le norme umane, ma non riusciranno mai a farle proprie, nel bene e nel male.
Con “Un gatto non è un cuscino” Christine Nöstlinger ha avanzato una tripla denuncia: contro la perdita di identità, contro il maltrattamento degli animali e contro l’intolleranza culturale. Lo stile, scorrevole e asciutto, è perfetto per i più piccoli, anche grazie alla presenza di disegni. Al riguardo, il primo capitolo narra la conclusione della storia, per poi rievocare in un flashback le mille peripezie necessarie per il lieto fine. È solo una volta liberi, infatti, che il passato assume una nuova luce, disperdendo quelle maschere che richiamano l’ideologia pirandelliana - a voler fare un volo pindarico - che hanno costellato la propria esistenza. Prendendo consapevolezza della loro importanza nella propria formazione personale. Una lezione fondamentale, tanto per gli adulti quanto per i bambini.
Un gatto non è un cuscino
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