Un giorno di festa di Joyce Maynard

Può un incontro casuale cambiare la vita di qualcuno? In un certo senso sì, lo racconta Joyce Maynard nel romanzo Un giorno di festa, pubblicato da NN Editore e tradotto da Federica Merani.

La storia ha per protagonista Henry e la madre Adele. Henry vive con lei, e la loro esistenza è molto ritirata, perché dopo il divorzio dall’ex marito, la donna si è chiusa sempre più in sé stessa e, allo stesso tempo, ha limitato e reciso in modo quasi completo i rapporti con il mondo circostante. Non ha amiche, non ha contatti con nessuno, se non con il figlio adolescente.
Adele è completamente reclusa nel suo mondo. Henry, il figlio, vive questa situazione in modo delicato, nel senso che lui esce, va a scuola e torna sempre dalla madre, così bella, solitaria e dell’animo profondamente sensibile.

Attenzione, il protagonista non è un “mammone”, ma è un ragazzino che, proprio come la donna, ha perso il punto di riferimento maschile della propria famiglia e quindi Henry sta accanto alla madre per sostenersi a vicenda, perché hanno bisogno di trovare insieme la forza per andare avanti e provare a ricominciare a vivere. Poi qualcosa cambia, in modo inaspettato. Con la scusa di uscire per andare a prendere dei vestiti per Henry, mamma e figlio si trovano al supermercato e qui Henry incappa in Frank. L’uomo indossa abiti da lavoro, ma il ragazzino, notando le ferite che l’uomo ha, capisce che c’è qualcosa di nascosto.
Nonostante questo alone di mistero e il fatto che l’uomo sia un evaso dall’infermeria del carcere, Henry e la madre non esitano a portare a casa Frank e a prendersi cura di lui. Per il trio comincerà il lungo weekend del Labor Day dove ognuno dei personaggi troverà nell’altro e nel piccolo microcosmo che si crea nell’abitazione, quegli affetti sinceri e veri che avevano perso da tempo.

Quello che colpisce di questo romanzo è che mentre il mondo esterno è alla ricerca di Frank l’evaso, il delinquente che ha sequestrato madre e figlio, i tre personaggi chiusi in casa sono la rappresentazione di quella che potrebbe essere (in fondo un po’ lo è) una famiglia perfetta, quella che loro desiderano avere di nuovo, dove l’equilibrio, la fiducia e l’armonia sono stati ritrovati e hanno riportato la pace.
Frank diventa per Adele l’amore vero, quello che comprende, quello che riesce a riscaldare un animo che molto ha sofferto, tanto da farlo ritornare a desiderare la vita. Per Henry invece Frank è l’uomo maturo che gli insegna piccole cose, compreso a fare una torta perfetta che fa bene all’appetito e al cuore, perché ha il dolce sapore di frutta e di famiglia.
Frank è un estraneo incontrato per caso, ma per Henry diventa un punto di riferimento importante. Per il ragazzino Frank è quella figura paterna che gli è sempre mancata, anche quando il padre lo aveva vicino. Per l’uomo evaso, Henry, ma soprattutto Adele, sono la famiglia e l’amore di una vita che non ha mai avuto, ma che ha sempre desiderato.

Nel libro della Maynard, caratterizzato da una scrittura dinamica, coinvolgente che indaga con garbo e sensibilità i sentimenti e la psiche dei personaggi protagonisti, il tempo passa e il colpevole dovrà scontare la propria pena, ma quello che Frank ha lasciato ad Adele e Henry, sarà l’ingrediente che permetterà loro di rimanere sempre legati da un filo sottile, molto più forte e resistente di quello che riescono a immaginare.
Non importa quanto sarà lunga l’attesa, perché il vero amore è quello che alimenta sempre la speranza, tenendola viva.
Un giorno di festa di Joyce Maynard è un romanzo sulla vita che è fatta di saliscendi, di cadute che lasciano ammaccature, ma anche di speranze, a volte nascoste, per un domani migliore dove il vero amore, quello che davvero esiste, torna per rimanere per sempre.