Un raggio di sole tra le nuvole di Sarah McCoy

Un raggio di sole tra le nuvole (Nord, 2015, titolo originale: The Mapmaker’s Children, traduzione di Alessandro Storti), di Sarah McCoy è il nuovo avvincente romanzo dell’autrice americana che vive a El Paso in Texas, dove insegna letteratura inglese all’università.

New Charlestown, West Virginia, agosto 2014. La trentaseienne Eden Anderson e suo marito, il trentanovenne Jack, si erano da poco trasferiti in una casa stile Regina Anna, dalla splendida architettura, con portici elaborati e tetti a spioventi multipli. Eden stava vivendo un periodo difficile della sua vita: dopo due aborti avvenuti durante le prime settimane di gravidanza e cinque fecondazioni in vitro la giovane donna si sentiva frustrata e avvilita. Inoltre il suo rapporto con Jack era in stallo

“il suo matrimonio non resisteva alla burrasca”.

La goccia che aveva fatto traboccare il vaso era stata quando il marito si era presentato con “un cane bavoso delle dimensioni e del colore di una zucca”. Il primo pensiero di Eden era stato che i cani non sono bambini. Eden, invischiata nel dolore e nel rimpianto, pur consapevole di comportarsi da ragazzina, non riusciva a impedire al “rullo di tamburi del suo cuore di raggiungere il culmine di un colpo di cimbali”. Jack le aveva procurato come dog sitter l’arguta Cleo, bimba di dieci anni dai capelli chiari e dagli intelligenti occhi violetti. Eden non avrebbe potuto immaginare che l’imprevedibile Cleo, l’affettuoso cane Cricket dai teneri occhi scuri dietro ai quali c’era un’anima antica e il ritrovamento di una bambola di porcellana dall’eroico passato, dalla fronte color pesca in uno scantinato sotto la cucina, le avrebbero stravolto in positivo l’esistenza. Infatti la felicità arriva quando meno te lo aspetti.

1 dicembre 1859. Carcere della Jefferson County, Charles Town, Virginia. L’attivista e abolizionista John Brown (1800-1859), dedito alla causa antischiavista, attendeva l’impiccagione in seguito a un fallito assalto a un’armeria federale, tentato con l’intenzione di innescare una rivolta. La famiglia lo aveva raggiunto da North Elba, nello Stato di New York, per un’ultima visita prima dell’esecuzione. Tutti i membri della famiglia Brown erano fermamente convinti che la schiavitù fosse un abominio. Seppur ferito John non aveva perso la sua forza e il suo carisma che si rispecchiava nell’intensità del suo sguardo. Alle sue donne prima dell’estremo commiato l’uomo stava lasciando il suo testamento spirituale. Brown, con una voce focosa e imperiosa ricordava loro di non vergognarsi mai della loro causa, perché lo “schiavismo è una bestemmia”, l’abolizione della schiavitù non “morirà con me” ma “dovete portarla avanti voi”. Sarebbe stata una delle figlie femmine di Brown, Sara, crittografa, a raccogliere la missione paterna grazie alla sua abilità di disegnare mappe per l’Underground Railroad. Quest’ultima era nota per essere una rete informale di itinerari segreti e luoghi sicuri utilizzati dal XIX secolo dagli schiavi di colore negli USA per trovare la libertà in Canada con l’aiuto degli abolizionisti.

Tra passato e presente, Sarah Mc Coy con passione ritrae la figura indimenticabile di Sarah, artista talentuosa, proto femminista, abolizionista, colta che dedicò tutta la sua vita al prossimo. La Brown, donna fuori dal comune per la sua epoca, insieme ad altri uomini e donne coraggiosi contribuì all’affrancamento di molti schiavi colpevoli soltanto di avere un colore differente dai loro fratelli bianchi.

“Il mio scopo nello scrivere questo romanzo era onorare il lascito di Sarah Brown. Vorrei che la sua vita venga ricordata. Se questo avvenisse vorrebbe dire che ho fatto bene il mio compito di narratrice”

ha dichiarato l’autrice in una recente intervista. In questo volume che illumina il drammatico periodo antecedente la guerra civile americana, è una bambola a rappresentare il legame tra le due principali figure femminili. Per la redazione di The Mapmaker’s Children, che ha richiesto tre lunghi anni di scrittura, la Mc Coy si è documentata visitando archivi e leggendo lettere originali. Inoltre l’autrice si è recata nei luoghi dove questa donna straordinaria aveva lasciato il segno della sua arte e del suo grande spirito di fratellanza.

“Non possiamo cambiare il passato, né controllare il futuro. Possiamo soltanto vivere il presente nel modo migliore. Ogni tanto ci riserva qualche bella sorpresa”.