Una frase, un rigo appena
- Autore: Manuel Puig
- Categoria: Narrativa Straniera
Manuel Puig (nato a General Villegas, in Argentina, nel 1932 e deceduto a Cuernavaca, in Messico, nel 1990) ha raggiunto la notorietà grazie soprattutto ai suoi romanzi “Il tradimento di Rita Hayworth” (la sua prima opera, pubblicata in Italia con Feltrinelli nel 1972), “Il bacio della donna ragno” (sempre con Feltrinelli, 1984) e, appunto, “Una frase un rigo appena” (Feltrinelli, 1971, e successivamente Sellerio, 1996).
La trama è presto detta: siamo negli anni Trenta, in un paese polveroso e pettegolo della pampa Argentina dove il dongiovanni Juan Carlos amoreggia e allo stesso tempo si prende gioco delle sue numerose amanti, tra cui Nené, Mabel e Antonia. Tutto ha inizio proprio con la scomparsa del bellimbusto Juan Carlos, avvenuta nel 1947, e a ritroso vengono svelate le sue scorribande amorose, tra “pokerini” al bar e sigarette proibite.
Ciò che colpisce in questo romanzo, tuttavia, non sono i fatti narrati (che possono apparire persino scontati), quanto il “modus narrandi” originalissimo utilizzato da Puig. Il romanzo, infatti, si apre con lo stralcio dell’annuncio del decesso apparso su una rivista mensile della provincia di Buenos Aires e prosegue con le lettere che Antonia scrive alla madre di Juan Carlos, per le condoglianze di rito e per… qualche confidenza di troppo sul passato. Ma non solo: compaiono anche pagine dell’agenda di Juan Carlos, estratti del diario di Mabel, lettere di Juan Carlos, bollettini medici del sanatorio presso il quale Juan Carlos è ricoverato e concisi brani esterni di un narratore che (solo apparentemente) è “super partes” e descrive, come fosse l’occhio di una cinepresa, la scena e gli attori coinvolti. Risulta pertanto molto interessante per il lettore srotolare il groviglio dei fatti e dei sentimenti attraverso elementi narrativi così disparati.
“Sotto il sole del balcone riunisce i fogli della brutta copia, scosta la coperta, si alza dalla sdraio e si guarda attorno, cercando qualcosa di nuovo per distrarsi. Non trova nulla. Pensa che quella notte la giovane infermiera Matilde sarà di guardia, pronta ad accorrere alla chiamata dei pazienti.”
Oltre a questo tocco da “fotoromanzo”, c’è un’altra caratteristica significativa da segnalare: all’inizio di ogni capito vengono riportati dei brani di tango totalmente in linea con le vicende che stanno per essere narrate, come una musica di sottofondo che anticipa scherzosamente la narrazione:
«Fué su amor de un día
Toda mi fortuna»
(dal tango « Amargura»
Puig sorprende anche con un piccolo colpo di scena finale che appare tutt’altro che scontato, ma sta al lettore scoprirlo!
Infine, un piccolo accenno al titolo che nella versione originale del romanzo risulta essere "Boquitas pintadas" ossia un verso tratto da un celebre bolero. La traduzione in italiano, "Una frase un rigo appena", appare pertanto in linea con l’originale in quanto si tratta di un verso tratto dalla canzone "Scrivimi" cantata da Mina.
Romanzo scorrevole, intenso, dal linguaggio popolare e dal gusto ironico nei confronti di quei sentimenti che tanto puri alla fine non sono e di quelle passioni che presto smettono di travolgere anima e cuore.
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