Una questione privata di Francesco Saverio Ojetti

Si tratta di un lungo racconto ambientato in Spagna, Libano e Siria. Un "viaggio sentimentale" alla ricerca di una donna amata e poi perduta, in compagnia di un uomo di poco valore ma di un fascino inconsueto. Un uomo schiavo della droga e cliente abituale di un bar di Barcellona gestito dal protagonista. Una donna apparentemente soddisfatta ma che nasconde in realtà un passato inquieto che si rivelerà determinante per le azioni dell’interprete.

L’impianto narrativo stimolerà un confronto culturale tra diverse identità lontane. La cultura orientale (di Beirut e del Libano, della Siria e di Damasco) si scontrerà con l’evoluzione privata di un’esistenza qualunque (quella del protagonista), di un’espressione individuale figlia della costante degenerazione del nostro tempo. Saranno così le questioni identitarie ed i processi di integrazione sociale a stimolare l’evoluzione di un disegno che cercherà continuamente di aggrapparsi a nuove prospettive per mettere in discussione le vecchie certezze. Lo spirito con cui è stato affrontato questo lavoro (nato quasi di getto, in poco più di due mesi), è stato pari a quello di un artista vagabondo alla ricerca del dettaglio consolatorio da celebrare, (così come è scritto nella prefazione). Miti e leggende del passato sono continuamente emersi alla memoria dell’autore dalla marea confusa di ricordi lontani sospinti dal forte desiderio di suggerire risposte alle curiosità anche del lettore più severo.

Concedersi incosciente al fascino indiscutibile dell’altro, che cerca in questo caso legittimazione e consenso, la chiave per capire cosa si nasconde dietro l’impazienza di riscattarsi e di rinascere del protagonista o la sua ostinazione ad un’impudente resistenza. Le certezze dell’interprete si fondono con l’instabilità sia sociale del suo tempo, per costituire una complessità che storica di narrazione da cui hanno origine atteggiamenti pratici e culturali comuni. "Una questione privata" si rivelerà un viaggio sentimentale dove si raccontano fedelmente luoghi ancorati ai loro equilibri incerti, fantasmi di un passato che domano impulsi di desideri di un momento; popoli, fedi, territori e frontiere.

Recensione a cura di Alessandro