Una sposa conveniente
- Autore: Elsa Chabrol
I francesi hanno un talento particolare per le storie umoristiche. L’umorismo francese, meno chiassoso e deciso rispetto a quello italiano, ma più malizioso e pungente rispetto a quello inglese, riesce molto spesso a produrre storie originali e divertenti facendo pochissimo o addirittura nessun ricorso alla volgarità. Solitamente, i francesi danno il meglio nelle storie ambientate in provincia, in paesini gentili e tranquilli, ma spesso punteggiati da un’umanità estremamente varia e caratterizzata.
Chiaramente, non tutte le ciambelle riescono col buco: sono stata, a suo tempo, abbastanza delusa dall’osannato “Monsieur Ladoucette e il club dei cuori solitari”. Questa mia nuova incursione nel romanzo d’intrattenimento francese è stata, al contrario, veramente positiva e divertente.
In "Una sposa conveniente" sempre di cuori solitari si tratta, ma, in questo caso, l’agenzia matrimoniale che viene organizzata è, diciamo... piuttosto artigianale. Teatro dell’azione è Pouligeac, minuscolo paesino a “cul-de-sac”, raggiungibile solo tramite uno sterrato impraticabile per la maggior parte del tempo, che vanta una popolazione di ben 10 anime, che, all’inizio della nostra storia, diventano 12 con l’arrivo del “crucco” Franz, appassionato di vita bucolica, e di sua moglie. Ma presto saranno 11, continua a prevedere Juliette, l’ultracentenaria talmente convinta che ogni giorno sia l’ultimo della sua vita da tenere la sua lapide bene in vista accanto al televisore. Il tormentone dell’irresistibile e vispa Juliette sono le risposte sul genere “Non ci conterei!” o “Vedremo!” a chiunque le dica, semplicemente, “Arrivederci”. D’altronde, l’unico abitante di Pouligeac che non arrivi alla sessantina è il “piccolo” Pierrot, indispensabile sostegno per gli altri abitanti, che provvede a ogni loro necessità, dalla spesa alle piccole riparazioni. Un brutto giorno, però, la madre di Pierrot muore, e il “ragazzo” decide di trasferirsi in città per trovare un vero lavoro e farsi una famiglia. Una tragedia per i compaesani!
Che fare? Bisogna trovare al Pierrot una moglie che voglia trasferirsi a Pouligeac. E come? Via internet! Ed ecco che gli anziani del posto si “informatizzano”, allestiscono una postazione in casa di Juliette, e invitano in Francia Tatiana, una russa di Samara, all’insaputa di Pierrot. Ma inganno chiama inganno, e internet è un’arma a doppio taglio che può ritorcersi contro chi la usa...
Storia fresca e delicata, che offre divertimento e sentimento in parti uguali. Imperdibile il personaggio di Léonie “la Talpa”, vergine pentita in tarda età, alla disperata ricerca di un uomo, che riceverà infine dal “Petoso” un ultimo, commovente regalo. Ma ci si affeziona anche ad Aurélie, che odia gli uomini ma solo perché è ferita, a Ernest, che ha il suo stesso dolore ma un atteggiamento più positivo, al rude Pierrot e alla fondamentalmente buona Tatiana, divisa fra l’incoscienza della giovinezza e le responsabilità verso una famiglia che ha lasciato a Samara.
Scrittura scorrevole e briosa per un mondo sorridente, buonista quel tanto che basta, che lascia in bocca un sapore dolce e piccante allo stesso tempo. Il finale, o, per meglio dire, l’epilogo, riesce nel sempre arduo compito di conciliare un “happy end” con uno sviluppo realistico. Un solo appunto: le (per fortuna) poche parole in russo disseminate nei discorsi di Tatiana sono quasi tutte scritte in modo errato. Ma lo noterà solamente chi ha studiato, almeno superficialmente, questa bella lingua.
Una sposa conveniente
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