Una storia infinita. Almanacco storico
- Autore: Giampaolo Berti
- Anno di pubblicazione: 2013
In centocinquant’anni di storia tricolore, sai quante cose ci sarebbero da raccontare. Tragiche, tristi, curiose, amene, bizzarre, uniche, sorprendenti. Davvero un lavorone lungo e faticoso, forse anche senza fine. Be’, Giampaolo Berti - ex direttore di grandi alberghi, toscano, classe 1937 - ci ha provato con un almanacco sintetico, essenziale, certosino, con cui è andato a ripescare fatti noti, notissimi, dimenticati e inediti. Un secolo e mezzo di avvenimenti drammatici e divertenti, di aneddoti stravaganti e singolari, di luoghi e personaggi della politica, dell’economia, della cronaca, dello sport: la storia di un popolo. Ma non solo: infatti, non mancano gli accadimenti internazionali più famosi e che danno al libro un taglio meno localistico. Del resto, Berti per professione ha girato abbastanza il mondo.
Si va dallo storico incontro a Teano tra re Vittorio Emanuele II e Garibaldi, alla morte di Giuseppe Verdi a Milano; dall’invenzione del cono gelato a St. Louis nel 1921, alla prima trasmissione tv dell’EIAR nel 1954; dall’elezione di Giorgio La Pira a sindaco di Firenze, all’entrata in vigore dell’euro. Dalla vittoria della Nazionale ai mondiali di Spagna nel 1982, all’attacco alle Torri Gemelle. Un interessante mix di sacro e profano.
Aprire questo memoriale - si può saltellare tra i vari paragrafi scegliendo un anno a caso - è come sfogliare un vecchio album di famiglia pieno di foto, più o meno ingiallite dal tempo, per andare a ritroso nei decenni e ricordare chi eravamo, che cosa succedeva, come siamo cambiati e cosa siamo diventati oggi.
Adesso, mi spiace, ma veniamo alle note dolenti. Passino alcuni refusi di tanto in tanto occhieggianti qua e là tra le pagine: sviste che capitano - purtroppo sempre più spesso - anche sulle pubblicazioni delle più blasonate case editrici.
Tuttavia, quando sei arrivato a gustarti ormai i tre quarti di questo originale diario, ti accorgi che la contestazione a Luciano Lama dalla Sapienza di Roma sarebbe avvenuta il 17 marzo 1977, anziché il 17 febbraio. Perdoniamo anche questo? Va bene, graziato.
Quando però apri l’anno 1979, leggi:
"appare sulla scena politica italiana la stagione del trasformismo."
(sic!). E giù la spiegazione del fenomeno, le origini e i suoi protagonisti principali con ben oltre un secolo di ritardo. O sono io che non ho realizzato il collegamento oppure qui siamo davvero fuori tempo massimo.
Nel 1981, poi, "il Torino di Sala, Graziani e Pulici vince lo scudetto". Altro errore: il poeta (Sala) e i gemelli del gol (Graziani e Pulici) vinsero lo scudetto nel 1976, l’ultimo dei granata, mentre nell’81 se lo aggiudicarono gli odiati cugini juventini.
Peccato, perché questi scivoloni macchiano un tantino l’encomiabile fatica del nostro. Il lettore attento ed esigente ci resta male, un po’ come gustarsi un succulento e raffinato piatto di riso allo champagne per poi, quasi alla fine, trovarci dentro un capello: anche se lo chef lo meriterebbe, come puoi complimentarti?
Per me, questo, rimane comunque un libro gradevole da consigliare a tutti, ma occorre più attenzione alla rivisitazione del testo, anche perché il prezzo (€ 16,60) non è proprio economico.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Una storia infinita. Almanacco storico
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