Una volta il futuro era migliore
- Autore: Sabino Cassese
- Genere: Politica ed economia
- Categoria: Saggistica
- Anno di pubblicazione: 2021
Tre sono le parti in cui si divide il libello di Sabino Cassese Una volta il futuro era migliore (Solferino, 2021): Le luci, Le ombre, Dove le luci e le ombre si incontrano. Motivi di speranza.
La narrazione è condotta col piglio di una lectio magistralis e con l’intento polemico del pamphlet. Nella prima parte l’autore esordisce elencando con ottimismo tutte le conquiste che il nostro Paese, sia in campo tecnologico sia sotto l’aspetto economico e democratico, ha raggiunto.
Non possiamo non riconoscere come la trasmissione per via telefonica di testi scritti diffusasi col fax negli anni Ottanta del Novecento è divenuta rapidamente obsoleta grazie a internet, che ha distrutto il concetto di distanza e di velocità.
La notizia che prima viaggiava nell’ordine di tempi lunghi oggi si trasmette in contemporanea, un esempio lo è avere assistito all’attentato delle torri gemelle mentre l’evento si svolgeva. Anche lo spazio ha assunto un valore diverso da quando è stato ucciso dalla ferrovia prima e dall’aereo dopo, consentendoci quei contatti intercontinentali che hanno permesso a persone e cose di viaggiare in tempi prima impensabili.
Che gli stati non si facciano la guerra come prima e che le condizioni di vita siano migliorate, sia per i progressi della medicina che per il fatto che da settanta anni viviamo in democrazia e libertà, è innegabile. La libertà di manifestazione del pensiero con la parola e lo scritto, soppresse nel ventennio fascista, furono ripristinate, anzi ampliate, quando questo cadde. Internet ha consentito lo sviluppo della comunicazione consentendo a un ampio pubblico di far sentire la propria voce.
L’autore in questa parte si dilunga a elogiare quanto di buono la nostra società ha conquistato specie da quando la tecnologia ha fatto passi da gigante nel mondo.
Nella sezione Le ombre, l’autore segnala come nella nostra società si manifestano segni di inquietudine
“Da più parti si levano voci preoccupate che segnalano sviluppi imprevisti. Scompare l’Occidente. Siamo divenuti tutti di colpo razzisti o nazionalisti. Si diffonde un senso di irresponsabilità. La democrazia si indebolisce nuovi leader presentano offerte politiche autoritarie”.
Sembrerebbe che cambiamenti tecnologici, crisi economica e globalizzazione abbiano peggiorato la situazione; se a questo si aggiunge la diffusione nel 2020 della pandemia dovuta al Covid–19 tutto ci appare sotto la lente del pessimismo.
Da considerare poi il livello di istruzione che va di pari passo con l’arretratezza culturale, fattore di freno allo sviluppo economico e civile e che si riflette sulla competenza della classe dirigente che pur di guadagnare voti non considera la competenza come elemento indispensabile per l’arte del buon governo.
L’“uno vale uno” diffusosi con l’affacciarsi sulla scena politica di movimenti populisti ha fatto diffondere una vera e propria ostilità per la conoscenza e affermare un arrogante atteggiamento anti-intellettualistico. Da ciò ne deriva una politica in crisi, una produttività bassa e un abbassarsi della qualità delle istituzioni.
Sabino Cassese nella terza parte conclude riprendendo il concetto di futuro, riconsiderando l’importanza dell’istruzione:
“Innanzi tutto studiare: dall’istruzione dipende non solo l’avvenire di ciascuno di noi, ma anche il progresso civile”.
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