Undead. Gli immortali
- Autore: Dacre Stoker e Ian Holt
- Genere: Fantasy
- Categoria: Narrativa Straniera
- Anno di pubblicazione: 2010
Chi si era illuso che stesse per tornare, dopo più di duecento anni, il "vero Dracula", si sbagliava.
Speravamo che sarebbe finita finalmente con questi “vampiri del terzo millennio” buoni, affascinanti e romantici stile "Twilight", soprattutto perché, Dacre Stoker, pronipote del celebre autore Bram Stoker, aveva dichiarato in un’intervista:
"Ho visto molte versioni cinematografiche del romanzo del mio antenato e sono rimasto sorpreso dal fatto che tutti abbiano compreso ben poco di esso, cambiando o eliminando parti essenziali e non cogliendo il vero significato dell’opera. L’intento mio e di Ian Holt è stato quello di recuperare per intero lo spirito primigenio di Dracula, un capolavoro della letteratura gotica dell’orrore”.
In realtà, leggendo "Dracula - the Undead" (in Italia edito col titolo di "Undead - Gli immortali"), si scopre che questo libro non ha nulla a che fare col precedente e sembra più ispirato a una delle trasposizioni cinematografiche romantiche, come quello di Francid Ford Coppola del 1992, intitolato, a torto "Dracula di Bram Stoker", come se fosse fedele al romanzo di Bram, quando in realtà la trama non è semplicemente modificata, come accade con molti film tratti dai romanzi, ma direi che è addirittura capovolta: non troveremo, infatti, l’amore profondo e fedele tra Jonathan e Mina che troviamo nel romanzo, giacché, nel film Dracula e Mina s’innamorano (ci manca solo fare un film su “I Promessi Sposi” in cui Lucia s’innamora di Don Rodrigo).
Il romanzo di Dacre Stoker e Ian Holt, quindi, sembra più un sequel del film di Coppola che del romanzo di Bram Stoker (fatta eccezione, forse, per la personalità di Lucy).
I personaggi che nel Dracula originale erano tutti uniti tra loro nella lotta contro il Male, diventano, nel sequel - come nel film di Coppola - persone che nutrono rancore gli uni per gli altri e che sono in conflitto tra loro (i lettori più profondi avranno sicuramente notato quali sono davvero gli aspetti fondamentali del romanzo, trascurati, modificati o eliminati, come nei vari film, primo fra tutti: l’amore, la fedeltà e la fiducia reciproca della coppia Harker, la dolcezza, la sensibilità e la purezza di Lucy Westerna, la personalità di Van Helsing, il coraggio e l’astuzia di Jonathan Harker, che si rivela, non solo un brillante avvocato, ma, non meno degli altri, un uomo coraggioso ed eroico e naturalmente la solidarietà tra gli umani che dovranno affrontare il demone).
In "Dracula - The Undead", tra i personaggi, inoltre, c’è persino lo stesso Bram Stoker, di cui si parla come uno scrittore che ha travisato la vera storia del vampiro Dracula, per trasformarla in un romanzo.
Sarà ucciso, per vendetta, dallo stesso Dracula che si nasconde dietro l’attore Basarab. Vano il tentativo di offrire un colpo di scena al lettore con questa rivelazione, poiché il lettore attento capirà fin dall’inizio dove e come si nasconde il vampiro.
Bram Stoker, inoltre, avrebbe incontrato un vecchio (se ricordo bene, Van Helsing) che gli ha raccontato questa storia che lui ha modificato; Stoker dunque avrebbe diffamato, col suo romanzo, il povero principe Vlad-Dracula, dipingendolo come un vampiro cattivo, quando in realtà non era così, mentre Van Helsing gli aveva raccontato questa versione soltanto per fare la figura dell’eroe.
Le sorprese però (le cattive sorprese) non sono finite: i vampiri non sono tutti cattivi, infatti, Dracula, secondo Ian Holt e il suo co-autore Dacre Stoker, avrebbe tentato di vampirizzare Lucy soltanto per salvarla da una malattia da cui era affetta e che la stava uccidendo. Ella sarebbe morta a causa delle trasfusioni di Van Helsing.
Il cattivo comunque, in questa storia, non è Dracula, ma la contessa Elizabeth Báthory contro cui Dracula addirittura combatterà.
Tristissima (e quando dico tristissima, non intendo affatto commovente) la fine dei nostri amati personaggi: Jonathan, che è diventato un alcolizzato, sarà ucciso da una vampira che si era finta una donna che lo aveva sedotto; il Dottor Seward, diventato morfinomane, morirà nel tentativo di uccidere la contessa e le sue serve vampire; Van Helsing sarà vampirizzato e dichiarerà di essersi sbagliato sul conto dei vampiri e soprattutto di Dracula. Mina avrà un rapporto sessuale con Dracula e la vampirizzerà, con il suo consenso.
Si scoprirà infine (e qui la nausea aumenta più di prima) che Quincy non è figlio di Jonathan Harker ma di Dracula e Mina. Sappiamo che nel romanzo originale Mina era stata aggredita da Dracula e non c’è stata alcuna storia d’amore tra i due. Un finale ancora più deludente dell’inizio: Quincy rinnega la paternità di Dracula (forse l’unico aspetto positivo) e non vuole riconoscere la madre nel vampiro che è diventato. "Mia madre è morta" dice Quincy e a Dracula risponde "Io sono figlio di Jonathan Harker e di Dio" ed entrambi, dal dispiacere, si lasciano bruciare al sole.
Insomma, un romanzo ridicolo, scritto da due adulti in modo infantile che offende, non solo il romanzo originale, ma persino direttamente il suo autore!
A questo punto, dunque, ci sorge un dubbio: questi due signori che accusano gli altri di aver "compreso ben poco di esso", hanno letto davvero il Dracula di Bram Stoker o si sono limitati a vedere il film di Coppola, sfogliando si sfuggita qualche pagina del libro? E se l’hanno letto, l’hanno capito? Non sembrerebbe. O forse, loro avevano in mente un’altra storia e si sono serviti di queste dichiarazioni e di vari elementi, nella narrazione, per giustificare lo stravolgimento della trama?
Un libro da evitare per chi ha amato il primo "Dracula" e i suoi protagonisti, rimanendo colpito dalla loro profondità, dalla dolcezza di Lucy; dalla diplomazia e dal coraggio dei suoi pretendenti, che sono restati amici tra loro e sempre uniti, combattendo fianco a fianco; dalla bontà del professor Van Helsing che sembra essere stato come un padre per tutti i suoi giovani amici; dal bellissimo rapporto di Jonathan e Mina.
Del resto è vero che persone del genere, nella realtà, si trovano di rado, ma poiché nel romanzo esistono i vampiri, perché dovremmo essere scettici sull’esistenza di persone o coppie così splendide?
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Questo libro mi ha fatto venire i brividi, non in senso positivo. I difetti gli hai detti nell’articolo che mi trova d’accordo in parte.
In parte perché non condivo il fatto che il film di Coppola abbia stravolto il libro. Certo ha reso più umano Dracula e inserito la love Story ecc.. Però a mio avviso resta il film più fedele nonostante i suoi difetti.
In più mi pare semplicistico il definire Dracula "il male". Dracula, se analizzato, rappresenta molte cose. Il male, quello vero, per me sono sempre stati "i compagni di merende" che nel loro bigottismo tipico dell’epoca hanno mosso guerra allo straniero, a colui che vive fuori dalla morale e dalle leggi, al diverso.
Inoltre se devo essere onesta, nel libro, i personaggi sono piatti e Dracula non ha nemmeno un suo punto di vista.