Venti grammi d’argento. Erberto dal Paese al Don
- Autore: Luigi Salucci
- Genere: Storie vere
- Anno di pubblicazione: 2015
Venti grammi d’argento. E’ tutto ciò che resta di Erberto Mascioli e di tutti quelli che come lui non sono più tornati dalla campagna in Russia dei nostri Alpini durante la Seconda Guerra Mondiale.
Venti grammi d’argento, una piccola e misera medaglia, che di certo non può rappresentare e di sicuro contenere tutte le sofferenze, le difficoltà, le angosce che un giovane ragazzo ha dovuto vivere durante quei mesi terribili nelle campagne gelate dell’ex Unione Sovietica.
Luigi Salucci è abile a mettercele davanti agli occhi, affinché noi possiamo, se non capire, almeno immaginare cosa significasse avere poco più di vent’anni e trovarsi a migliaia di km da casa, rinchiuso dentro un rifugio scavato nella neve, a sopportare un gelo infimo che penetra nelle ossa, nell’attesa di un nemico che, non si sa quando, né come, ma di sicuro attaccherà. E questa volta chissà a chi toccherà non vedere le luci dell’alba di domani.
Venti grammi d’argento non è un romanzo purtroppo, ma la cruda realtà dei fatti.
Salucci per caso, durante una cena natalizia tramite un racconto di un vecchio zio, viene a conoscenza di Erberto. Ne resta colpito, per un motivo che forse non sa neanche lui bene, ma che in questi casi è superfluo. Approfondisce la storia, legge le sue lettere inviate dal fronte, studia e fa ricerche per comprendere meglio i movimenti della nostra Armata durante la spedizione in Russia, ma soprattutto chiede a chi ha quei giorni ancora impressi nella memoria.
Scopre che in realtà di Erberto Mascioli ce ne sono molti altri e solo alcuni di loro sono tornati e hanno la fortuna di poter raccontare la loro storia e quella degli altri.
Ma chi è Erberto? E’ solo un giovane ragazzo chiamato alle armi, in un periodo dove la retorica nazionalista smuoveva gli animi, dove i propri confini erano sacri mentre quelli degli altri solo delle semplici linee su carta.
Lui parte, assieme a tanti suoi compaesani che saranno la sua famiglia durante quei lunghi anni lontano da casa. Magari parte anche convinto dalle parole di un uomo pelato e basso che da piazza Venezia fa i suoi proclami di vittorie e glorie. Ma capirà subito che quelle parole sono solo delle inutili accozzaglie di lettere senza senso. La guerra, quella vera, quella fatta di dolore, fame e sangue è altro. E la guerra non ha vittorie, anche se si è vittoriosi.
Salucci ricostruisce passo dopo passo i movimenti del 9° Battaglione Alpini L’Aquila, Divisione Julia, di cui Erberto fa parte, alternando abilmente le scene del fronte a quelle del paese da cui lui proviene. Ecco quindi che mentre marcia senza sosta verso un ignoto traguardo, le sue sorelle sistemano il raccolto dei campi. Mentre lui è chiuso dentro un rifugio di fortuna durante la notte nera e gelida, nella sua casa si mette nel camino il ciocco di legna più grande, per festeggiare mestamente una pallida vigilia di Natale.
Salucci non inventa nulla, anche se ci piacerebbe. L’unica parte in cui lascia spazio alla fantasia è nel finale, dove può solo immaginare gli ultimi istanti di Erberto. Ma non ce lo descrive, ce la fa proprio vedere attraverso delle tavole disegnate da lui stesso.
Venti grammi d’argento (Valletta Edizioni, 2015) è un’opera della e per la memoria. Sotto molti punti ricorda il bellissimo romanzo di Eraldo Baldini, Nevicava Sangue, ambientato durante l’altra campagna in Russia, quella di Napoleone che si concluse nell’identico modo. Ma c’è una sostanziale differenza: Baldini ha inventato una storia, Salucci no, purtroppo.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Venti grammi d’argento. Erberto dal Paese al Don
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