Vita di un romanzo
- Autore: Andrea Caterini
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Castelvecchi
- Anno di pubblicazione: 2018
Un libro che spariglia tutto ciò che è stato pubblicato in Italia in questi ultimi anni, ha scritto in un suo articolo Fabrizio Coscia ("Soli eravamo"; "La bellezza che resta") in merito a "Vita di un romanzo" di Andrea Caterini. Scrittore, critico letterario, dopo aver curato le opere di Enzo Siciliano e Franco Cordelli, il supplemento de Il Manifesto, collabora attualmente alle pagine culturali de il Giornale.
Una scrittura intima, pregevole, una trama originale e atipica nella costruzione degli avvenimenti del passato e del presente. Un romanzo la cui voce narrante diviene la memoria con le sue stagioni e i suoi ritmi. Nello scrivere un libro su Proust, "un’impresa ardua quanto inutile", cercando l’oggetto di una ricerca, di una riflessione, di una forma che completasse insieme il romanzo, il libro di critica e il saggio filosofico, ecco che davanti agli occhi del nostro autore, pagina dopo pagina l’opera aveva preso forma. E come per Proust il romanzo diviene un’opera che trascina lo scrittore in una lotta senza uguali proprio con il tempo.
Avevo finito per non riconoscermi. È vero, da troppo tempo distratto. L’infittirsi dei capelli bianchi sulle tempie. Ecco di tutto questo non mi accorgevo più. Di come con gli anni il mio volto maturava, forse addirittura abbelliva, o almeno smagriva.
Nel suo romanzo Caterini narra le immagini, i nomi (strumenti della visione del mondo), ma avverte anche la necessità di elencare i libri che lo hanno accompagnato e con i quali ha amato dialogare.
E se di tutti i libri che avevo amato e che credevo di aver interiorizzato tra qualche anno non fosse rimasto più niente. Dove finivano le ore passate a leggere, quello che pensiamo di aver capito e trattenuto?
L’elemento della letteratura è donato nel tempo dalle impressioni e dal passato e la memoria non deve essere il luogo dell’oblio. Rincorrere i volti per sottrarli all’oscurità: il padre, l’infanzia e la scuola, il nonno e i suoi giochi, lui soldato di leva, i libri di Dostoevskij, Bataille, Gombrowicz, Henry James, Durrell, Musil, la tomba di Proust ed i suoi capelli lunghi, i mesi a Londra, la giovinezza, l’amico Franco, i lavori precari e Claudia.
E poi le maschere, chiavi dei propri segreti, che si indossano quotidianamente: la vita è come un’entrata in scena, un palcoscenico, ove ogni personaggio è sconosciuto all’altro, ma dove ognuno inizia a recitare. Perché la sola cosa che si conosce, scrive Caterini, è il mistero inquietante, la fuga che la mente compie per sopravvivere alla solitudine, all’isolamento, attenti a non confondere mai realtà e illusione. Arriva poi il momento di cercare la verità: ma dove? Nelle pagine di un romanzo o nella vita di ciascuno di noi? "Vita di un romanzo" è una reale e particolare biografia nella quale l’autore narra i labirinti della propria anima, le sconfitte e i successi, l’amore e la solitudine. E come Proust le passioni che avvolgono il cuore dell’uomo nella propria esistenza, attraverso il tempo cercato e rincorso. Un libro di emozioni, di parole, di stagioni, di giorni, di libri e di vita, la cui lettura ho centellinato pagina per pagina.
Vita di un romanzo
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