Vita e morte delle aragoste
- Autore: Nicola H. Cosentino
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Voland
- Anno di pubblicazione: 2017
Nicola Cosentino (1991), calabrese, si occupa come ricercatore di distopie contemporanee, scrive racconti e collabora al blog collettivo Minima&Moralia.
“Vita e morte delle aragoste” è il suo secondo romanzo, ambientato tra la provincia calabrese e Roma, dove i due protagonisti (Antonio e Vincenzo, compagni di liceo), approdano con l’obiettivo di trovare un lavoro e qualche riscontro alle loro aspirazioni artistiche. Il libro è suddiviso in quindici episodi, sezioni di vita datate dal 2005 ad oggi: squarci di memorie, bozzetti descrittivi, brani diaristici e riflessioni che ripercorrono l’amicizia tra i due protagonisti, e la fedele, ammirata sudditanza dell’io narrante-Antonio alla figura di Vincenzo.
“Ecco, quando ero con lui, anche se è difficile da spiegare, non mi sentivo affatto l’eroe della mia vita. Ero la spalla della sua”.
Le ombrose cotte liceali, con le stesse ragazze contese e poi cedute dal più remissivo al sempre-trionfante; i turbamenti inizialmente nascosti e poi virilmente esibiti dei primi approcci sessuali; le sbronze, gli scioperi a scuola e i volantinaggi; i viaggi all’estero e i lutti improvvisi; la disordinata convivenza a Roma per gli studi universitari; i rapporti problematici con i vicini e con i colleghi di lavoro, che finivano per cementare ulteriormente la loro solidale empatia. E poi letture e musiche condivise, gli esordi letterari, le collaborazioni alle riviste più trendy, sempre con il terrore di fallire:
“Non sentirsi niente di speciale e pretendere di esserlo”.
Due caratteri agli antipodi e tuttavia complementari: Antonio “giovane e placido appassionato di estetica editoriale”, Vincenzo, sociologo
“ragazzo di dettagli… non ha mai guardato tutto l’insieme ma la pagliuzza, la cornice, la pennellata, la filigrana, la firma, il fascio di luce, un seno scoperto. Ce l’aveva, questo talento. Questa percezione profonda per le cose del mondo”
“Era un romantico insicuro, bisognoso di prove eclatanti e tauromachiche aspettative, tipo: questa è la volta della vita; è la ragazza più bella della scuola; è più talentuosa di me”.
La quasi simbiosi tra i due si spezza con il disincanto di un tradimento taciuto, e per la delusione di un futuro accarezzato rivelatosi deludente: al pari delle aragoste che non smettono mai di crescere, eppure finiscono per morire come qualsiasi sentimento o altra cosa vivente.
Attraverso una scrittura piacevole e garbatamente curata, Nicola Cosentino porge un omaggio affettuoso a una profonda amicizia e agli anni caotici, divertenti, carichi di speranze e illusioni di una “normale” formazione giovanile, vissuta senza particolari trasgressioni e ricordata con riconoscente nostalgia.
Vita e morte delle aragoste
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