Vitamin di Keiko Suenobu

Nessuno può vivere senza le proprie “vitamine”, letterali e metaforiche: la famiglia, gli amici, il lavoro, i figli, i propri sogni e passioni. Tuttavia capita che per compiacere ed essere accettati dagli altri si mettano da parte le proprie “vitamine” per inseguire un ideale di vita che non ci appartiene e nemmeno ci piace, ma che, mentendo a noi stessi, crediamo sia giusto perseguire. Tutto ciò succede alla quindicenne Sawako, protagonista del manga di Keiko Suenobu Vitamin, la quale, per amore della madre severa e rigorosa, ce la mette tutta per essere una studentessa diligente e di alto livello come lei sogna, non senza ostacoli: professori severissimi; compagne di scuola false e vipere; un fidanzato, Kota, lascivo ed egoista di cui è troppe volte succube. Sawako vive nell’incertezza e nell’infelicità, ma lascia scorrere tutto con inerzia, finchè un brutto pettegolezzo di cui è vittima suo malgrado la fa scivolare in un limbo di violenze fisiche e psicologiche da parte delle sue compagne di classe, le stesse che si erano mostrate a lei amiche ma che celavano nei suoi confronti invidia e gelosia. Sawako nasconde le violenze alla famiglia, gli insegnanti non reagiscono alla situazione, Kota la abbandona a se stessa. Solo una cosa è in grado di ridare speranza a Sawako: le sue vitamine, che per diventare una studentessa modello aveva trascurato, ovvero i fumetti. Così, lasciata la scuola, Sawako ritrova il suo talento artistico ma anche se stessa, decide di non fuggire più dalle proprie paure e dalle cattiverie delle sue amiche, e svela tutta la sua forza e grinta nel colpo di scena finale alla cerimonia di diploma della scuola, scoprendosi più forte e volitiva di quanto pensasse.

Nonostante i numerosi dibattiti nati sull’inverosimiglianza dei temi trattati e sulla presunta spettacolarità eccessiva e morbosa delle scene di violenza, che hanno però svelato un aspetto oscuro e purtroppo reale della scuola giapponese (da cui non è scampata nemmeno la principessa Aiko, nipote dell’attuale imperatore del Giappone Akihito, vittima di bullismo già da bambina) Vitamin non è solo un manga di denuncia delle violenze scolastiche del branco contro gli elementi più “deboli”, ma è la storia di un riscatto personale sul sistema scolastico (a volte omertoso su accaduti simili), sulle amicizie effimere, sul gruppo che fa leva sulle maldicenze per mettere da parte chi ha da offrire idee e principi più consistenti. Vitamin è soprattutto un messaggio di speranza per chi, come Sawako, pensa di non poter avere più nulla in cui credere, come afferma la stessa autrice nella postfazione del manga:

«Quando ci troviamo nella più profonda disperazione c’è sempre qualcosa in grado di donarci la luce. Può essere un amico o un insegnante, possono essere la musica o i libri… per ognuno è qualcosa di diverso. Sarei felice se questa mia opera vi offrisse l’opportunità di trovare le vostre “vitamine”».