Vite bruciate di Dominique Manotti

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Il genere noir sembra vivere una stagione eccezionalmente ricca e la Francia, con Fred Vargas, contribuisce a tale successo. Il libro appena pubblicato della Manotti sembra aggiungere qualcosa alla tradizione, l’attualità poco nota del grande spionaggio industriale su scala globalizzata e tutti i guai planetari che ne derivino.

La trama del libro ci pone di fronte ad una cittadina della provincia francese, in Lorena, dove una fabbrica costruisce tubi catodici per conto di una grande multinazionale: la mancanza di sicurezza produce una serie di incidenti di cui sono vittime operai, che si sollevano contro la dirigenza. Durante i disordini che ne nascono, la fabbrica va a fuoco e dell’incendio, chiaramente doloso, viene accusato un operaio di origine magrebina, ovviamente innocente. In realtà dietro questo si nasconde una rete internazionale di corruzione di cui sono colpevoli personaggi insospettabili, ai vertici dei rispettivi governi. La storia si tinge di nero, delitti atroci coinvolgono i potenziali testimoni finchè un abile detective, Montoya, viene chiamato a decifrare il misterioso piano messo in piedi da personaggi influenti e potentissimi.

Un romanzo attualissimo, capace di svelarci piani e delitti celati dietro ai prodotti che normalmente consumiamo ignorando cosa si nasconda dietro le pubblicità patinate che ce li presentano. Un backstage della grande rete industriale internazionale che ci mostra la globalizzazione nei suoi aspetti delinquenziali, dove i politici giocano un ruolo negativo e la stessa Europa non sembra presentarsi nel suo aspetto etico migliore. Dal punto di vista narrativo, il romanzo è ben costruito, ricco di colpi di scena, intrigante. Non può non venire in mente il degrado della società francese attuale, se paragonata all’immagine che il grande Simenon ne aveva disegnato nei suoi tanti romanzi: ma i bar, i bistrot, le case popolari sembrano sopravvivere anche in alcune pagine di Dominique Manotti, con la loro atmosfera fumosa e vagamente inquietante.