Vivere e abitare da nobili a Palermo tra Seicento e Ottocento
- Autore: Luisa Chifari e Ciro D’Arpa
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Saggistica
- Anno di pubblicazione: 2019
Agli architetti Luisa Chifari e Ciro D’Arpa si deve Vivere e abitare da nobili a Palermo tra Seicento e Ottocento (Palermo University Press, 2019), un’opera attenta e minuziosa che si basa su fonti bibliografiche e archivistiche arricchita dai contributi di Maria Concetta Di Natale e di Gioacchino Lanza Tomasi.
Il sottotitolo di copertina recita Gli inventari ereditari dei Branciforte principi di Scordia di cui sono stati esplorati oltre 7.500 dati da nove diversi elenchi che vanno dal 1611 al 1964, raccolti in un database.
L’opera si apre con un capitolo dedicato alla genealogia dei Branciforti, sintetizzata esemplarmente nell’intrigato groviglio di rami e discendenze; la lettura della genealogia fa comprendere da subito la posizione di rilievo della nobile famiglia siciliana la cui “narrazione” giunge alla fine dell’Ottocento con il matrimonio dell’erede universale Stefania Branciforti con il cugino Giuseppe Lanza di Trabia. Tutto è corredato da opportune tavole genealogiche esplicative con riferimento anche all’origine del loro cognome.
"Obizzo, valoroso alfiere dell’imperatore Carlo Magno, in un’azione di guerra, pur avendo mozzate le braccia era riuscito a trattenere “cò branci tronchi” il vessillo reale e, “per questa meravigliosa, e troppo coraggio, fu egli cognominato Branciforte…”
Il secondo capitolo entra nel merito della ricerca e illustra con chiarezza espositiva la serie degli inventari reperiti tramite la ricerca d’archivio che riguardano i rami dei Branciforti di Scordia Mazzarino a partire dal 1611, mostrando sin da principio la metodica sistematicità nell’organizzazione dei beni. Si ricostruisce in tal modo la storia del patrimonio mobiliare di famiglia dal Seicento al primo ventennio dell’Ottocento con particolare attenzione ai beni della abitazione di Palermo: Palazzo Duca di San Giovanni, poi Palazzo Branciforti di Scordia ed infine Palazzo Lanza di Mazzarino. La dimora dei principi, sita nella “Strada nuova” poi via Maqueda, è ancora oggi un esempio significativo di abitazione nobiliare di Sicilia, di cui si prendono in esame le diverse fasi costruttive dando rilievo, oltre che alla parte documentaria, anche a quella architettonica descritta con precisione, con riguardo anche alle parti preesistenti. Si ricava in tal modo un quadro complessivo delle trasformazioni urbanistiche operate a Palermo nel periodo compreso tra gli anni Cinquanta del Cinquecento sino alla prima metà del Novecento. Di questo ultimo periodo Gioacchino Lanza Tomasi, di cui è presente nel volume un valido contributo, fu testimone diretto avendo abitato il palazzo che appartenne alla sua famiglia e per vie ereditarie è poi pervenuto ai marchesi Berlingieri.
Il saggio Vivere e abitare Palermo tra Seicento e Ottocento, con la trascrizione fedele degli inventari, con gli oggetti di ogni stanza individuati e descritti con precisione, conduce il lettore in un viaggio nel tempo “fotografando” i mutamenti del gusto non solo negli arredi, ma anche nel vestiario, nei guardaroba e nei gioielli, con una testimonianza in divenire della moda del tempo.
Vivere e abitare da nobili a Palermo tra Seicento e Ottocento. Gli inventari ereditari dei Branciforti principi di Scordia
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