Vivere al ritmo della radicalità nella storia
- Autore: Giovanni Feliciani
- Genere: Filosofia e Sociologia
- Categoria: Saggistica
- Anno di pubblicazione: 2015
Capita rare volte di imbattersi in libri come questo. Lo so che si scrive (e si dice) spesso, ma nel caso di “Vivere al ritmo della radicalità nella storia” (Giovanni Feliciani, Bibliosofica, 2015) è una radice sintetica ineludibile, lo rappresenta in pieno: “Vivere” è un volume possente per forma e contenuto. 480 pagine scaturigine di puro stato di necessità. Ci sta dentro di tutto: lo speculare metafisico/ontologico e l’individualismo anarchico di Max Stirner. L’eco più lucido e furoreggiante di Friedrich Nietzsche e l’adesione al pensiero disalienato della filosofia della divergenza. Dentro ci sono anche il coraggio e l’impudicizia di chiamare le cose col loro nome e di riuscire a farlo a voce altissima. Ci sono - ancora - la reiterata condanna dell’acquiescenza ideale e quella dell’adesione pedissequa ai disvalori consumistici.
Una cosa manca in questo libro ed è l’autoreferenzialità compiaciuta che di solito penalizza scritti di questo genere. Libri piovuti dritti dal milieu dell’apocalisse contemporanea. Dallo sguardo destruens sul decadimento attuale “Vivere” viene fuori, infatti, con un invito alla rivolta (ideale). Una “chiamata alle armi” (altrettanto ideale) che reca in sé i crismi dell’affrancamento. Di una progettualità da assumere come pars construens e teleologica di un articolato discorso, a ben guardare, sull’uomo e sul mondo. Leggete qua:
“La legge della storia è il movimento perpetuo e dinamico dei cambiamenti. Questa è la legge storica del divenire: la creazione, il recupero e il superamento. Occorre “immaginare” il futuro per poter superare il presente, occorre sapere intravedere il senso della storia, che è quello di migliorare le condizioni generali del pianeta e dell’umanità. Il senso della storia dell’universo è tutto nel voler sconfiggere il nulla. Lo Spirito del mondo sta nel suo struggente desiderio di perpetuare la Vita”.
Come si vede, anche sotto l’aspetto formale questo saggio sa imporsi come “solido” e conosce il fatto suo. Viene da un autore che è stato ed è molte cose insieme. E lo è - mi piace pensare - per adesione pura allo “slancio vitale” (Feliciani è filosofo, ricercatore, quindi fondatore e direttore della romana Editrice Bibliosofica). Un uomo che si capisce a distanza che ha letto e pensato molte cose. “Vivere” andrebbe assunto come la summa muscolare delle sue riflessioni. Caldamente consigliato ai lettori scampati alle lobotomie di massa.
Vivere al ritmo della radicalità nella storia
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