Vivian Maier. Fotografa
- Autore: John Maloof
- Genere: Arte, Teatro e Spettacolo
- Categoria: Saggistica
- Anno di pubblicazione: 2017
Il catalogo “Vivian Maier. Fotografa” (Contrasto, pp. 136 b/n, euro 24,90, prefazione di Geoff Dyer), accompagna la mostra Vivian Maier. Una fotografa ritrovata esposta al Museo di Roma in Trastevere dal 17 marzo al 18 giugno 2017 dedicata alla fotografa statunitense, nata a New York il 1º febbraio 1926 e morta a Chicago 21 aprile 2009.
L’esposizione romana ha il merito di presentare per la prima volta al pubblico internazionale una raccolta di oltre cento immagini provenienti dallo sterminato archivio fotografico di questa sorprendente fotografa di strada. Oggi possiamo ammirare gli scatti di Maier grazie al lavoro di John Maloof, che ha riportato alla luce, alcuni anni fa, la sua straordinaria opera. Tata di professione, Maier ha scattato, tra il 1950 e il 1990, centinaia di migliaia di fotografie in giro per il mondo, dalla Francia agli Stati Uniti, senza mai mostrarle a nessuno, senza che addirittura nessuno notasse che lei scattava. I suoi incredibili scatti in bianco e nero sono uno straordinario specchio della società americana, ritratta nella quotidianità del dopoguerra con l’abilità e il talento che un buon street photographer, fotografo di strada deve possedere: un occhio per il dettaglio, per la luce e la composizione, un tempismo impeccabile, un atteggiamento partecipe e umano verso gli altri e un’instancabile capacità di continuare a scattare per riuscire a cogliere ogni istante. È già difficile trovare tutte queste qualità in un fotografo professionista che dispone di una buona preparazione e vive a contatto con colleghi e mentori, ed è ancora più raro trovarle in una persona priva di formazione specifica e senza una rete di relazioni professionali. Vivian Maier invece possedeva queste doti. Le sue sono immagini di ampio respiro e di ottima qualità, che raccontano con ironia, sensibilità e dinamismo le mille sfaccettature della vita urbana americana.
Arriva dunque a Roma, a Trastevere l’attesissima mostra retrospettiva Vivian Maier. Una fotografa ritrovata, promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, prodotta da diChroma Photography, realizzata da Fondazione FORMA per la Fotografia in collaborazione con Zètema Progetto Cultura e curata da Anne Morin e Alessandra Mauro. La mostra presenta 120 fotografie in bianco e nero realizzate tra gli anni Cinquanta e Sessanta insieme a una selezione di immagini a colori scattate negli anni Settanta, oltre ad alcuni filmati in super 8 che mostrano come Vivian Maier si avvicinasse ai suoi soggetti. La vita e l’opera di Vivian Maier sono circondate da un alone di mistero che ha contribuito ad accrescerne il fascino. Tata di mestiere, fotografa per vocazione, non abbandonava mai la macchina fotografica, scattando compulsivamente con la sua Rolleiflex. È il 2007 quando John Maloof, all’epoca agente immobiliare, acquista durante un’asta parte dell’archivio di Vivian Maier confiscato per un mancato pagamento.
“Capisce subito di aver trovato un tesoro prezioso e da quel momento non smetterà di cercare materiale riguardante questa misteriosa fotografa, arrivando ad archiviare oltre 150.000 negativi e 3.000 stampe”
ha precisato Alessandra Mauro durante l’anteprima dell’esposizione. Figura imponente ma discreta, decisa e intransigente nei modi, Vivian Maier ritraeva le città dove aveva vissuto, New York e Chicago, con uno sguardo curioso, attratto da piccoli dettagli, dai particolari, dalle imperfezioni ma anche dai bambini, dagli anziani, dalla vita che le scorreva davanti agli occhi per strada, dalla città e i suoi abitanti in un momento di fervido cambiamento sociale e culturale. Immagini potenti, di una folgorante bellezza che rivelano una grande fotografa. I suoi scatti non sono mai stati esposti né pubblicati mentre lei era in vita, la maggior parte dei suoi rullini non sono stati sviluppati, Vivian Maier sembrava fotografare per se stessa. Osservando il suo corpus fotografico spicca la presenza di numerosi autoritratti, quasi un possibile lascito nei confronti di un pubblico con cui non ha mai voluto o potuto avere a che fare. Il suo sguardo austero, riflesso nelle vetrine, nelle pozzanghere, la sua lunga ombra che incombe sul soggetto della fotografia diventano un tramite per avvicinarsi a questa misteriosa fotografa. Posta nel cuore del cuore di Roma questa preziosa mostra offre ai visitatori l’enigma di un’artista che in vita realizzò un enorme numero di immagini senza mai mostrarle a nessuno e che ha tentato di conservare come il bene più prezioso.
Vivian Maier. Una fotografa ritrovata
17 marzo 2017 - 18 giugno 2017
Museo di Roma in Trastevere
Piazza di S. Egidio, 1b, 00153 Roma
Orari:
Da martedì a domenica ore 10.00 - 20.00
Chiuso lunedì. La biglietteria chiude un’ora prima
Biglietto d’ingresso:
- Intero: € 9,50
- Ridotto: € 8,50
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